mercoledì 18 dicembre 2019

Review: Zenit & Nadir By Dengue Dengue Dengue [POETRY & VIDEO PERFORMING]


Felipe Salmon e Rafael Pereira sono stati diligenti studenti di ritmi e strumenti a percussione Afro-Peruviani. Il loro terzo album, Zenit & Nadir, rafforza la riverenza, la ricerca e la visione della coppia per la cultura Afro-Peruviana, nonché i suoi legami con altre tradizioni ritmiche Afro-Diasporiche e Africane. Collaborando con Pudy e Miguel Ballumbrosio (membri della famosa famiglia musicale Ballumbrosio In Perù), e il musicista Angolano Kalaf (membro fondatore di Buraka Som Sistema), il duo ha creato un album affascinante pieno di raffinate trame ritmiche e spazi introspettivi pensati per dare all'ascoltatore un'opportunità per esplorare il significato della diaspora Africana nella cultura Peruviana e gli effetti della schiavitù in tutte le Americhe.

Amaya Garcia

Dengue Dengue Dengue - Zenit & Nadir (Full Album 2019)

A'GNI


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3 son le sue forme
Davagni, Vadavagni o Vrika.
Colui che si veste del Mare
Colui, che vivifica il Seme nell'acqua...
7 sono i raggi da cui è circondato, da sempre...
E' una Divinità Acquatica
Come le Madri e le Sorelle...
Con 2 teste, 3 gambe e 4 braccia!
Dalla bocca esplodono le fiamme!
Un Ariete Cavalca!
Capelli di fuoco a 7 lingue
Corpo Dorato, denti possenti, munito di 1000 occhi e 1000 corna!...
***
Posso metterci tante cose!
Devo stipare le muffe!
Consolando chi soffre
Per un piacere personale...
Quanto quadrano le sue sponde!?...
Ci saranno altre possibilità d'utilizzarle!...(?)...
Per pezzi...muniti di schegge
Portatori di ricordi, dimenticati nella mnemonica mente...
Ha volte sono chiusi a chiave
Magari persa, a tempo memore
Per sempre, nell'oscura polvere
Lì, si trovano intatte...in ogni presente...
***
Tagliando la testa alla gallina
Per farla impannata, dentro un'isolata casa
Girandoci intorno, osservando dentro la finestra
Non sapendo cosa potrebbe potesse accadermi lì, nella notte!?...
Non son solo l'Amore
E la piazza che spazza via, la clemente gente...
Son la calamita che attira le altre ombre
Nel mentre esplodo in mille schegge!...
Mi piace cantare e ballare!
Sorge dentro le frontiere
Quelle d'Anima errante da covare
Lontana dall'altro me...non ci posso credere!!!...
***
Sono la girandola che s'impenna!
Il dado inclinato a mezz'aria
Suonando le Maracas
Sbattendo sulle pareti della stanza!...
Sono il turbine di una situazione strepitosa
Che a volte potrebbe portare molta gioia
Altrettante, tante nuove storie da portare in testa
Che sbattono(!), sulla porta aperta!...
Ancora nella linea bassa è suonata
Col rata-ta-ta-ta-tà!
Sollevando le braccia e la gambe come una molla d'età
Compressa, dentro una singola nota, nella notte ballata!...
***
Scoordinata è la direzione predetta
Non è mai stata così dura fin ad'ora
Come sempre, finendo una storia
Vissuta quanto più si poteva...
Non vedo più la fine, è perpetua!
Man-tri-ka, formula della strada
Supposta e decodificata, già sapendola
Avendola già vissuta, a gironi di migliaia di migliaia...
Quanto un lazzo, come trappola
Capovolto il capo, ed ora!?...
Dò l'ultimo sguardo, prima di lasciarla
L'Eden, raccontato...da quella Terra lontana...
 ***
Ho fame, quando continuamente mi nutro
Sembro posseduto da qualche ombra d'ossuto aspetto...
Aspettando che Dio mi dia aiuto!
Sapendo che non ci sarà nessuno!
Son solo, nell'interno del terreno
Arido e mollo quanto un deserto
Assimilando sempre più il suo tempo
Facendoci camminare creature giunte da n'altro Mondo!...
Questo è il mio riassunto
D'una presenza all'interno
Della possessione di concetto
Mai credutoci, sopra il tutto mangiato!...
***
Piatti sparsi nella stanza...
Non mangiandoci più niente
Vedendoci croste di ghiaccio
Come assidue figure, ch'inseguono la preda...
Riflesse, per condizione di prova
Uno specchio, senza venti di gloria
Raffigura la solita ombra sfaccettata
Per semplice rifrazione nell'acqua ferma...
Luoghi e spazzi immensi, d'energia buona
Le Salamandre mi parlano della Fede risorta
Anche le serpi e i pesci mi parlano della svolta
Incomprensibile per chi non riesce a vivere, fuori dalle proprie città ...
***
Le catene dei popoli, tramandati
Sopravvivendo su quei continenti
Per migliaia d'anni
In pace e puro equilibrio dei tempi...
Suoni Ancestrali e granitici
Dove i Guerrieri potevano essere a capo d'interi villaggi
Dismessi poi, dai bianchi colonizzatori!...
E l'Africa, in sincresia con gli Indios nativi...
Grazie a voi che avete tramandato gli Oracoli
Giunti fin ai nostri tempi!
A memoria di idiomi giunti dall'antica Grecia
Ancor prima di scoprir l'America dei traditori!...
***
Grande zona, conosciuta come il Banyuwangi
Proprio a qualche chilometro da Bali
Con enormi crateri
E vulcani molto attivi
Con stupende fiamme blu, brillanti...
Vedendo in lontananza gli sbuffi dei liquidi gialli, di zolfi
Accumulandosi nei crateri, dai fondali azzurri
Dove saranno raccolti dai minatori
Utilizzandoli come fonte primaria per i trasporti commerciali
E per cercare di restare autonomi...
Inneggiando ai Maghi
Dove il Dutak, bianco o nero, pratican l'arti, fin dalla notte dei tempi!...
***
Acca, come una sorpresa inaspettata!
Ha bisogno di molta cura sta ragazza...
E voi, mi raccomando accuditela
E siate parsimoniosi, come qualsiasi altra creatura!...
E' una sempreverde e ama la montagna
E la potete trovare sulle catene del Paraguay o della Colombia
In tutto il Brasile fin all'alta Argentina
Dove abbonda nei giardini o come albero da frutta!
Ellittica opposta
Spessa, scura e lucida!
Essiccate le foglie per gl'infusi, è feltrosa...
Mentre i fori usateli per insalate o sciolte direttamente sulla lingua!...
***
Nella desolata spiaggia dei sentimenti
Accusato, per malumori indotti
Non credendo a nulla di quest fatti
Procedendo sempre sui propri passi
Incontrando il Magico passato, farsi brividi
Frastuoni dentro i problemi inutili
Cancellando ogni legame con gli Zombie
Pro-creando nuovi linguaggi...
Saranno dentro l'Etere degli eventi
Non passati e nemmeno futuri
Non macchiando i muri interni
Sol lavando, stupidi e frantumati sogni illusori...
***
Camminando da soli con i granelli
Sentendo i tempi passati infilarsi tra le carni
Non tagliando niente di quello che vivrà nei soffici tocchi
Modellando i rivoli, dai gradini invasi
A molti gradi estesi dagli occhi
Sapranno convogliare gli Oceani
Con onde impetuose, che sanno di profumi antichi
Colorando i lembi dei frattali...
Modificandosi
Attraendo i Soli
Come dentro Lune nascenti
Oltre l'orizzonte degli eventi...

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