giovedì 5 dicembre 2019

BRUNT - Ataraxy (Album Review)




Cosa fosse successo a colui che si spinse sulle rive di quella palude...
Cosa fosse successo nell'interno di quelle culture
Quanto ha dovuto respirare, lì sotto, prima di morire!?(?)...
Era proprio vicino al villaggio di Grauballe, nello Jutland Centrale Danese.
Era spoglio d'ogni attributo estetico, nelle comunicabili fosse.
Chi sà, magari per esecuzione!?...!
Che fossero tagliate le sue corde vocali, il cranio spaccato ed alla gamba serie fratture!...
Ma forse era uno tra i tanti che finivano gettati sotto quelle sabbie liquide!...(?)...
Giaceva lì fin dal lontano 290 A.C., con nemmeno trent'anni alle spalle
Si vede ancora la sua chioma rossa e le sue possenti nervature
E come il suo organismo fosse degenerato dall'iniziale Gotta, dall'Alluce...
Nel 1975 il Poeta Sèamus Heaney, ne scrisse pure una composizione...
***
Molteplici esseri si son procacciati da vivere su ste terre
Si son miscelati dentro sottili strati di cose
Non si sono strappati ne vene ne cuore.
Hanno avuto molte conoscenze...
Forse tutto questo è solamente un sogno latente!(?)...
Quello che scrivo è solamente una fesseria della mente
Che quando si fa sentire, allora me lo scarica sulla pelle
Quel calore, quella tenerezza lucente che non ha alcun nome!...
Organolettiche forze
Stanno avanzando su di me...
Dove luce...e nulla si confonde
Nel susseguirsi di fanghi in bagliori di minuscole creature...
***
Fin da Democrito fu usato
L'uso proprio sul saggio vissuto
Contemplando ogni atto
Non avendo pesi ne misure per restar sereno
Lo era già, lo sono e sarò in futuro
Oltre la mia fortunata massa atomica su sto Mondo
Piacente dei corpi ammassati per l'odio...
Per scarto indomito!...
Atassia come Filosofia
Moto tondo del Cinico
Dall'Apatico Adiaforio
Fin a giunger nello Stoico involucro...
***
Tre giorni passano come fosse nulla, mentre osservo salir ancor il fumo nero
I miei occhi son vischiosi e con evidenti lacrimosi espulsioni di fetido dolore Antico...
Nel Cielo s'iniziano a formare aloni, disegni e fantastici messaggi
Oscuri, sol nel vederli da lontano, senza occhio clinico...
Le persone intorno a me, sanno da vecchio sapore, di carbone bagnato
Le loro cecità le hanno portate a non vedere ciò che ora sono...
Continuano indomiti e senza alzar lo sguardo, son succubi dei loro sensi
Non riconoscono nemmeno lo sbaglio, l'astio è l'ovvio...
Il cammino è lungo, ma non si vede il bianco
Il fumo non sale, ma scende col freddo vento
Il luogo che non è più quello che l'occhio notò
Il fungo, il martello è stato lasciato, lì abbandonato, nella coltre di questo fumo nero, ch'esce ancora dal cammino sporco...

Nessun commento:

Posta un commento

Per chi vuol commentare....