SECOND SIGHT
⛧
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⛤
Sotto le macerie, nei luoghi più desolati scoprii le mie facoltà divinatorie.
Ero estasiato da tanto immane potere, infatti la mente prese una piega pesante!
Trovai succube tutto quanto, ma potei vedere cose che le altre persone potevano sol sognare
Forse no(?), forse in incubi acidi e di forze presi e poi capovolti, fatto stà che è indicibile nell'incedere...
Continuavano a farsi sempre più vivide e vere, come acqua che con maree distrugge tutte le cose.
Case che non sapevano scaldarsi da sole, fabbriche dismesse e degradate
Come i cervelli di chi non riesce nemmeno a guardare, figuriamoci l'apprendere per creare.
Dove l'unico sguardo è dato al contante, contraente e fulmineo scempio, dettato dalla Matrice!
Meretrice confusa, Mamma che non crea, distrugge e rimodella tutte le macchine impazzite!...
Se qualch'altra prova a farsi valere dovrà cessar il suo Amore...
Saran paragonate a Streghe Nere che solcan il ciel con scope gialle
Saran provate e messe a verbale per screditar ogni legge in-naturale
Saran acclamate e odiate dalle masse...sol ad un prezzo vendute
Saran come delle troie, come donne nuove, come i testi raccontano su più righe
Saran solo macchine create dopo la totale estinzione dell'Uman interiore
E poi costruite, rigenerate, con occhi bionici e gambe come cavallette, per la perfezione...
Mentre l'Uomo e le sue fetide inumane creature geneticamente modificate e deformate
Vivrà meglio, vivrà le ultime sue facoltà dell'occhio, dell'arto atrofizzato, innescando guerre fratricide!
Dopo tutto, questo non è altro che finzione realistica e non solo vendita al dettaglio, merce...
Infatti, alla seconda vista di tutto questo; portando sola-mente trasformazione, terminando ogni confine, ogni deviazione, ogni razza di conseguente Legione, svolta nella Spirale congiunzione...
***
Nulla di tutto questo che si commette è veritiero e nemmeno concreto.
Sappiamo tutti cosa c'aspetta oltre il cerchio, fuori da questo Mondo...
Nessun potrà mai accettar tutto questo ed è per questo che resto solo
Non pretendendo nulla dal prossimo, dal coglione di turno o testa da cazzo che non ci stà dentro
Che dentro cerca d'arrancare, non sapendo nulla del suo stesso intimo dono.
Parlo dello Spirito, non devoto, bensì consapevole e conscio d'esser un poco di buono
Una cellula dispersa nell'agglomerato cittadino; montano, lagunare o marino d'un Nostromo...
Non m'importa affatto, non dando nessun peso, o meglio, accetto ed inghiotto il Maligno percepito
Sentendo una sottigliezza, carpendone solamente il dolore e non l'Amore dell'indignato involucro...
Il cerchio Messianico non tarda mai ed è sempre lì pronto a schioccare il dito nell'infermo Inferno
Voluto dallo stesso individuo, nel croce-via d'una galera felice d'aridità, piena di mascherato riso...
Soppressa da forze che mai scoprirà perchè prigioniera d'un finto credo, inutile moto!...
Qualcosa che non sà di nulla, nemmeno della carne putrefatta che consuma ogni giorno
Nemmeno lo stomaco pieno di vermi che caga su di un fottuto cesso sporco
Tutto quello che ingurgita è morto ed è dentro il cerchio, nella cecità d'assunto perbenismo!...
Doppio cerchio, triplo, quadruplo, quintuplo e i multipli del suo stesso specchiato osso...
Cranio che vola, volta lo sguardo, soggiace se viene chiamato da dietro
Girandosi, vedendo il vero Mondo, non malato, ma bensì quello buono e vivo...
Restando impietrito, com'avendo guardato l'occhi di Medusa per sol d'un attimo
Respirar l'espiar condizion, che per nulla ha trovato, dentro il nesso ner, di sè stesso...
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