lunedì 23 dicembre 2019

Review: Patience by MANNEQUIN PUSSY [POETRY & VIDEOS]


In un'era in cui rabbia e frustrazione sono lo status quo, è una piacevole sorpresa sentire i Punkers Mannequin Pussy di Philadelphia attraversare un nuovo territorio su Patience. Mentre la cantante / chitarrista Marisa Dabice si confronta con alcuni dei demoni più oscuri della vita - abusi, avidità e crepacuore - la band mantiene un Rock denso e guidato, affibbiandosi il suo luccichio. I riff taglienti sono compensati dall'apparizione di chitarre sognanti e d'atmosfera e le oscillazioni della voce di Dabice, dal ruggito furioso ("Cream") a qualcosa di più morbido o quasi romantico ("High Horse"). È un viaggio complesso: un album radicato nel recupero anziché nella rabbia o un promemoria; che anche il taglio più profondo può eventualmente guarire.

Megan Seling


...II° PILSS-ON!!!

DRUNK II

WHO YOU ARE


◓◚◓
 ◯◑◛◐◯

Le sensazioni le lascio perdere
Dai, vieni a farmele passare...
Uccidimi dentro le insofferenze
Le carnali e piacevoli pratiche...
E' un fattore di carattere
Ma a me non interessa niente
E lo sai perchè!?
Perchè di pazienza ne ho da vendere...!
Dammi una cintura!
Dai, che ti frusto ancora!
Chiamami poi, se ti serve
Puntualmente arriverò, abbi pazienza...
***
Ordinami un boccale di Whisky
Ne son in carenza da sta mattina!
Cercami se vuoi sui rotocalchi
Non troverai nessuna notizia!
Mi piace bere ed ogni giorno
Chiedo un centesimo per esser più socievole!
Non lavoro perchè son forte
Senza cercare oltre!...
Chi lo dice che son ubriaco!?
Chi indìce che sia sbagliato!?
Chi potrebbe pensarlo, in quest'epoca

Degeneratamente e dannatamente peggio!?...(?!)...
***
Spargimi
Succhiami
Assaporami
Sporcami
Ungimi
Accarezzami
Saziami
...Drogami...
Sei dolce come i dolci
...Sogni di chi!?...
Sei proprio come gli sbagli
...Perchè non ti cremi!?...
***
Come posso fidarmi!...(?)
Queste cose non le conosco
Potrei sbagliarmi!
Ma credo solo a questo...
Ho paura nel dirtelo, sentimi
La mia voce accarezza il coraggio
Poi vedrai che i desideri
In cui stai imbevuto, saranno l'unico scopo...
Ucciditi, per raggiungerli!
Amati, anche dopo l'amplesso!
Ogni settimana, nelle stagioni
Parlati, con nuovi gesti, abbandonando il passato...
***
Fattissimo
Vivo!
Spingendo
Urlo!
Chiamami pazzo
Son sveglio
Zombie
Collaboratore...
Vivo al bordo
Son malato
Sbronzo
Cado...
***
Le pene sono lunghe
Provo solo a dimenticarle
Me le faccio sempre mie
Le regalo alla Morte...
Un cavallo da quella luce
Cresce, davanti a me
A protezione
Di quelle sfaccettature, disperse...
Il futuro ha sè!
Nel presente, cavalca la propria pelle
Dall'alto delle sue forze
Saziando le altre creature...
***
Qualcosa da dirmi!?
Se vuoi puoi confessarti
Lo sò fare bene, sai...(?)...
Ho praticato per molti anni...!
Chi sei!?
Chi cerci di emulare(?), dai
Non fare lo gnorri
Sai benissimo a cosa puntano i miei interrogativi!...
Odio ogni tua parte
Per ovvi motivi...
Mi spiegherai più tardi
Come cercar di risponderti...
***
Sabbiaaa!!!
Fiammeee!!!
Intrappolateee!!!
Come una vongolaaa!!!
Funeee!!!
Abbracciami
Aprimi
Stupramiii!!!
I segni si vedono!
Guarda meglio!...
I tuoi occhi stanno piangendo
Ti cadono a terra, in un sol momento!...
***
Vieni avanti merda!
Non ho paura della tua guardia!
Drogami ancora!
Sò che potrai farmi qualcosa...
Ti tratterò come un lassativo!
Ti getterò in una turca!
Baciami sporca troia
Ti apro in due come una gallina ben servita!...
Mangiati il mio scarto!
Sei tenace vero!?...
Io pure con la stipsi ti succhio!
Sbrindello e sputo ogni tuo scaduto pezzo!!!...
***
Ho pensato questa mattina
Di come posso essere così fortunato...
Dipende non da me, spero che finisca...(?!)
Sò che è difficile non amarlo
Il corpo, che hai sfiorato ancora
Il tuo sentimento
Trasbordato, in un'altra strada
Lontana, che forse mai più vedrai...davvero...
Son Amori ben distinti...
...Un trittico...
...Sono tanti!
Chiaro, scuro ed ambrato...

domenica 22 dicembre 2019

Review: Dark Synthetics By Secret Shame [POETRY & VIDEO]


Se il personaggio di Beetlejuice di Winona Ryder, Lydia Deetz, formasse una band, quella band sarebbe la Secret Shame. L'LP Dark Synthetics del secondo anno del gruppo, con sede nella Carolina del Nord, che attinge al Gotico e al Post-Punk degli anni '80, ma lo porta in un territorio più veloce e luminoso. La voce drammaticamente malinconica della cantante Lena Machina ruggisce su strati di riverbero e vortici, tagli di riff di chitarra, creando un vortice sonoro che ingoia tutto sul suo cammino.

Anna White


CALM


↼⥃⥈⥂⇀

Ho qualcosa per te.
Ho in serbo un regalo!
Questa notte te lo regalerò...
E' solo ed unicamente per te!...
Scusami, prima ti devo dire due robette
Guardami negli occhi, serio.
E poi rispondimi, te lo donerò!(?)...
Se guardi in basso, piangerà il mio Cuore...
Sappi che son dentro le Stelle
Son dentro il tuo fegato
Sarà una sorpresa ritrovarlo
Per me si(!), non sò per te!?...
***
Appollaiato sul crinale
D'un versante, con rocce aguzze
Tanto da mangiare
Nell'inesorabile estinzione paradossale...
Il tempo è giusto e le ali son aperte
Pronti, per affrontare l'epoche...
Comodamente, guardo lo zigomo arrossire
Vedrai che non saran menzogne...
Smaltati sulle strade!
Pieni di malattie!
Guardate il sè!...
Nella vostra piacevole mente..
***
Vedo e sento
Siete con me
Creature, mi volano dentro
Non siete un miraggio
Non vedo altro...
Sulle scie invisibili, procedono
Come se mi conoscessero
Da sempre...
Le Istituzioni sono l'assolo
Che brucio da dentro
Grazie a loro!...
A tutte queste Creature...sensitive...che s'hanno dentro!...
***
Lo abbiamo dentro noi!
Non lo si riconosce
E ben bene si camuffa...
Sbuffa, dentro le tue azioni
Vuote come il buio...
Dentro il suo epicentro, è invisibile
Precocemente nel sentimento, Primordiale
Vedo ora tutto quanto reale...!...
Il buio, lo sono!
Un pozzo dritto all'Inferno!...
Come al capo alzato al Paradiso
Difficile da prendere(!)...come gl'Idoli che vedi sullo schermo...
***
Sarò preso male
Per altri fattori esterni a me.
Chi mi studia la mente
Mentre elle sono invisibili nel reale.
Intrigandomi le budella e...
Vorrei solo non-vomitarle
Subito dopo come sorelle
Compagne di baldorie e storie belle...
M'inseguono ovunque
Ovunque ci siano esperienze
Sofferenze, che corrodono le memorie
Mentre chi ti tiene sotto d'occhio, lo vedrà solo alla fine di tutte ste pare...(NON ESISTE)!...
***
Avete l'impressione che sia calmo!?
Sprizzo gioia anche se son malato!
Forte, lo sono oppure no(?)...dipende!...
Non esistono le circostanze dentro un teatro!
Un bidello col pallino dell'ignoto
Che brucia gli anni che ha, per guadagno
Invece di allontanarsi da tutto questo
Entropicamente scivolando, sul suo stesso piede agiato...
Chi è agitato, lo calmo!
Se son nervoso, devo stare con uno che non mi dia sempre contro
Altrimenti le energie vanno in corto circuito!...
...(IN 1 ISTANTE CANCELLO TUTTO!)...
***
Oggi l'avevo vista
Era proprio davanti la mano!...
L'ho bloccata con gesta fulminee
Ed ora, spadroneggio tutto questo con disinvoltura!
Assurdamente contraria al moto
All'araffa(tr-a-tt[r]appito
O al suo gioco sconsolato...
Per chi non ha i coglioni d'ammetterlo...
Di fare sto fottuto passo!!!...
...Non indietro...!
Solo in avanti e in altri strati
Tanti tanti quanto quelli dei folletti invisibili!...

Review: Careful By Boy Harsher [POETRY & VIDEOS]


A volte, l'LP Careful di Boy Harsher è così delicato, sembra quasi sul punto di frantumarsi in cento pezzi. L'album è un tenue equilibrio di sintetizzatori freddi e toni caldi, la voce vulnerabile di Jae Matthew legata alle disposizioni elettroniche di Gus Muller. Careful è un'esumazione di un'emozione estrema, e l'unica missione è quella di provare - che si tratti di disperazione, lussuria o rimpianto - forme nuove di piaceri e dolori. Mania sfruttata a ritmo di danza: Careful è una raccolta di inni per le masse malinconiche.

Andi Harriman


: TWO VIDEOS :

LA

COME CLOSER


₪₩₩₩₩₩₪

Veloce e indiretta
Opposta e sulla rotta
Controvento e a tutta birra
Sbattendosene, di chi stà dall'altra!...
Una parte diversa
Uguale a tutte quelle là!...
Cose che non la controllano
Scendendo sotto questa guida continua...
Molteplici verità!
Conseguenza
Del nulla
Che ci sovrasterà!...
***
Nessuna paura d'appoggiare la mano
Conscio, di ciò che comporta...
Uso l'asciugamano
Freddo, che porta molta calma...
Di faccia, mi ci infilo dentro
Con calma d'una lumaca
Cercando un grazie per questo fuoco
Che divampa...
Affronto ogni giorno
Queste fiamme, dall'interno
Bruciano lentamente, sapendo
Che prima o poi il Mondo finirà...
***
Non me lo fanno gli atri
Seppur son sempre in contatto!
Sò a chi và questa vita
D'altri problemi, che non verranno mai risolti!
Di cose che non vanno
Perchè c'è troppa flebile omertà!
Trasformar un'altra
Nel destino che non verrà mai capito...ma è sempre quà!...
Ancora contratti
Persi, dentro un piatto
Vuoto di collettività
Perchè non sà quel che non-vorrà!...
***
Sento le dita che s'alzano
Si staccano dall'onda quotidiana
Tintinnando ancora, questa
Nota, un valore aggiunto ha!
Là, al di fuori della mediocrità
Dei sistemi buoni che avanzano
Nella realtà d'una civiltà
Finita, siamo ormai dinnanzi al vuoto...!
Intono un là!
Fanculo quelli là!
Chi crede di condividerla
Restando dentro gli algoritmi dell'Universo proprio!...
***
Son nell'aria...
Mi vedi, son quà!
Di più del nulla...
Ti tengo all'Anima!
Avvicinati ancora
Salta dentro questa
Realtà multipla
E magnificamente complessa...
Toccati, per toccarmi ancora 
Dentro la vena...
Stravolgimi la materia
Sciogliendoti dentro questa immensa pianta Quantica!...
***
Quando ti ho visto
Mi sembravi univoco
Dagli altri, diverso...
M'è bastato uno sguardo
Per capire che sei sveglio
Come un topo...
Nell'oscurità del Mondo
Che ti stà sempre più stretto...
Ti osservo da dentro
Il mio occhio
Riflesso
Nell'infinito, vedo...
***
Sogno sempre qualcosa di meglio
Ci provo ogni volta che il capo sdraio...
Sento il mio corpo rilassato
Entrando sempre più all'interno
Vedendo e assaporando
Ogni attimo, ricreandolo
Nella realtà d'ogni giorno
Piangendo per ossimoro, al prossimo...
Al contrario...
Gocciolio inverso
Unico!
Sospiro nel singhiozzo goduto...
***
Sbatto continuamente il capo
Dentro la grande balla del Globo!
Consacro ogni fato, al mio
Sopruso che ho fatto, in passato
Dove ho già pagato
Per tempo debito...
Nel credo di un credito futuro
Che ha pochi è stato concesso!
Schiaccio l'ovvio!
Discerno da tempo!
Conflittualmente morto
Risorto, in ogni giorno...calmo, freddo, caotico...conscio...
***
Ritrovo me stesso...
Ero perso!
Per un attimo ho visto...(!)
Mi son trovato
Sotto, nel suolo.
Le radici mi parlano!
Son volato dentro il buio...
Amico notturno!...
Ibernato con il tutto!
I rami che ondeggiano
Con l'aria che avevo perduto
Che ora ho evidentemente lasciato indietro...fluttuo...
***
Non riesco a seguirti!(?)
Mi sa che non mi senti...!(?)!
Proprio così!!!
Ragazzo, i giorni passano
Prendimi la mano...!
Attento!
Non eliminarti da solo!...
Sò che lo farai...(?)...
Mostrami!
Rivelati!
...Son quì...
...Segumi!...

sabato 21 dicembre 2019

Review: Nocebo By 9T Antiope [POETRY & SHORT VIDEO]


Il Nocebo di 9T Antiope è costruito attorno al presupposto che il mondo sia un luogo intrinsecamente solitario. Il duo nato in Iran, con sede a Parigi, ha dichiarato in interviste che questa convinzione è stata ispirata; sia dalla devastante perdita personale che dallo stato generale del mondo, che è inesorabilmente "brutale, ingiusto e arrabbiato". Esprimono questi sentimenti cupi attraverso una serie di passaggi; rumore di cerchi di neve, monologhi scolpiti nel dolore e meditazioni sul significato del nulla. Questa musica permette, a persone similmente isolate, di sentirsi sole insieme.

Colin Joyce



♒♒↜⚵↝♒♒
☀♆♅♆☀
⚸⚳

Son arrivato dall'oscuro luogo
Son entrato dentro un bosco
M'hanno accolto come un fratello
Ma infatti ero questo...un Cristo!
Non son risorto dal buio
Ma arrivo dalla luce, un sentiero
M'ha condotto in questo punto
Passandoci dentro un paio d'ore, poi gentilmente...m'hanno cacciato!
Non potrò mai esser contento per questo accaduto...
Non è il mio lato materico ed Egoico che lo ha creato, ma quello d'animale libero!
Infatti, mi dispiace per quelle due giovani persone, uno era ipoteticamente Ipocondriaco
Ma lo abbracciai senza precauzione, anzi era contento seppur paonazzo!...
La pressione era tanta, ma non indietreggiavo!...
Loro invece, cercavano protezione e calibrato rispetto
Dove le norme se le inventavano al momento!
Ma non demordevo...passavo ad un'altro stadio
Dicendogli che loro non erano nessuno e che in fondo non raggiungevano il 18° anno...!...
Mentre il paese era deserto, la notte sussurrava il cambiamento
La Luna piena scandiva il messaggio
Ed io, solo e al freddo camminavo
Camminavo allegro e spensierato
Sapendo che m'aspettavano 10 chilometri, mi scaldavo
Giocando con le ali dell'oblio...
Parlando continuamente, da solo, al lume del Lunare e caldo raggio...Nocebo!...
Loro erano i pazienti e lo sapevano!
Io ero il medico che mai vedranno!
E non sapete quanto sul cazzo mi son stati...sembravano ossessionati dal giudizio
Non loro, ma che gli avrebbero dato!...
Se non sono loro i propri dottori di se stessi, chi se altro!?
Chi su di loro ha il controllo illimitato, non-subordinato, che ora s'è dissolto nel tempo...
***
I miei occhi non vedevano troppo, finchè non sono stati fusi
Con un'altra creatura, quella femminile, che sapeva i miei movimenti...
Perchè, come troia di professione, non-retribuita, gestisce attivamente i fili sottili!...
Nel mentre l'allocco va per altre strade, quelli dei lussuriosi godimenti amichevoli
Dove i procedimenti non smettevano d'essere ascendenti, curativi, per evolversi in non-ritorni
Dove gli spazi si comprimevano, tralasciando i lati belli e veramente intimi!...(son registrati)
Giorni e notti sempre a credere in quegli stupidi stereotipi!!!
Ma chiaramente non per me, che già al secondino giorno gli avevo scartati
Agendo così con l'immateriale, che ha generato i posteri d'oggetti
Come le nonne mandanti, a tavolino mandan le nipoti, per incastrarmi!...
Al terzo e al quarto giorno, non agivo perchè sapevo che sarebbero arrivati più tardi...
Dopo il quinto, al sesto amplesso, riconobbi i miei ennesimi non-sbagli
Che subito lì redenti al Creatore dei sogni, dei dilemmi Umani
Avendo giudizio alcuno e restando impunito, per i finti non-credenti reati non-commessi
Quelli, che il passaggio vibrazionale hanno con sè, nei sentimenti, saranno liberi o morti!...
Chi è freddo ed arido diverrà la sua stessa carcassa, per i soliti condimenti burocratici!
Chi non sà cosa c'è dietro i fili della vita non potrà portare avanti dei processi
Nemmeno chi è accusato, come me, di sottrazione di minorenne per scopi libidinosi
Potrà subir questo non-Nocebo, dove le situazioni mutano, per sempre dopo pochi attimi
Trasmettendoli e migrandoli già al giudizio dei Giudici, e non Umani, ma Cosmici ed Universali!...

Review: Unseen Worlds By Laurie Spiegel [POETRY]


Laurie Spiegel è un genio, un esempio nella storia della musica per computer e per fortuna, un beneficiario della recente mania della ristampa. Unseen Worlds, pubblicato nel 1991, solo per non essere più stampato a causa della morte della Scarlet Records, è stato creato con il software algoritmico Music Mouse di Spiegel ed è affrontato al meglio con curiosità. Le trame contrastanti di Spiegel su Unseen Worlds non hanno eguali della loro efficacia, ricordando una trincea cavernosa illuminata dalla luce fratturata. I mondi che ha creato sono rimasti per lo più invisibili dall'uscita originale dell'album; grazie a questa ristampa, scopriremo nuovi angoli del suo universo per gli anni a venire.

Samuel Tornow


⏆⇤⍐⍗⍐⍗⇥⏆
⍑⏬⏬⏬⏬⏬⍑
⍜⍛⍚⍛⍜
⍥⍦⍥

Assoluto
Assenzio
Assolvo
Assiderato...
Solvente!
Strato acidulo...
...Urlato...
...Urtato...
Sonico!
...Primo...
Spinto
...Unico...
***
Stranezze, come lame
Stereo-animate
Amplificate
Poi tradotte
Capendo troppe
Sinergiche
Usure donate
A chi le ha contratte...
Spasmodiche!
Eccipienti soniche...
...Salmodiche...
...Secondarie...
***
Quanto fatto
Ho lasciato...
Conferendo
A me stesso
Solo un'altro atto
Dentro il sodalizio...
Questo è quanto!
Questo è tutto!
Terzo
Spazio
Assiderato
...Perchè sonico...
***
Vomito pulviscolo
Scoreggio inquinamento
Trasformo il mio corpo
Ritornando al suono...
Ora posso sentire il dono!
Son come nuovo!
Riscopro il mio interiore scopo
Per dargli un miglior tono!...
Trovato il lodo
Il nodo stringo
Dissolvendolo
In un nuovo vocabolo!...
***
Son enormi, se viste da vicino
Mentre da lontano, lisce come la pelle d'un bambino...
Son sui ponti, per assestar il cambiamento
Ma ciò non toglie quel che hanno dentro...
Son come cave di cunicoli, in mammifero decadimento
Modellandosi a loro piacimento
Isolandosi perentoriamente nel Parodonto-patico
Intimo luogo nascosto...
Socio-patico
Poli-patico
Eco-patico
Atavicamente cavico...
***
Quarto dodecaedro!
Epicentro del tutto...
Ululando allo specchio!
Davanti al proprio mostro...
Lo mastico
L'accentuo
Lo sdoppio
...Accertando...
La sinergica e Archetipica forma del Mondo
Specchiando...
L'assiderale ed Arcaica espressione del piatto
Salato...
***
Ora, sempre unico...
Si sdoppia per confonder
Altro, non fà qui dentro
Sbeffeggiando chiunque...
Facendo decollare il suono
In disfacimento...
Portando rinnovamento
Ma a caro prezzo Umano...
Fottitene!!!
Continua nel Primitivo
Occhio dell'Uragano quotidiano
Archetipico e immutato, del Darmico vivere equilibrato...
***
Zone al confine delle realtà
Multiple, da quelle dell'antichità
Ormai dimenticate, propagandate come leggenda
Che nulla an a che vedere con la solida realtà...
Zone di scarsa mutabilità
Molecola-mente, dentro la relatività...
Giungendo ad un'altra forma
Im(ma)teria-(le-detta), superiore a queste falsità!...
Zolle da scoprire...
Zone in ombra!
Zollette (i)Messe...
Zone in cui il suono è acqua!...
***
Ora, sempre fuori dalla finestra
Osservo, le ali della madre eterna
Obbligato, non posso farci nulla
Ossessionato, assimilo la tempesta!
Ormai, son sul lato di questa Terra
Or giunto, son nella casa bagnata
Omaggiando, una lacrima ancora
Onorando, nell'assoluta abbondanza!...
Arriva com'un'onda
Mia amata 
Hai ancora forza
Son quì, ti cavalco ancora!...
***
Nei cambiamenti
Siamo inconsapevoli...
Percepiamo quel che sentiamo, ignoranti
Non vedendo coi veri sentori donatici...
I fili si son spaccati!
Son rivoli di Jeans strappati
Dove l'RNA ha modificato i Nucleotidi
Per troppe sperimentazioni ostili!...
I fili si son rotti
Son silenti
Pronti a distruggere i campi
Pieni di patate, infettate dai Viroidi Agenti...
***
Ora, Bypassala!
Ce l'ho sulla tastiera...
Maiolicata
Levigata
Ricercata...
Un'armonica
Mimetica
Selettiva...
Dov'elimina
La creatura libera
La parola algoritmica
Che di troppo è condivisa...
***
Non si potrà mai essere uniti dentro una Pangea di disunità!
La gente non crede, ma deve creare qualche cosa!
La Religione serve a questo, ma è terminata!...
Il fango sulle vesti social-politiche son una panzana
Guardiamo nella realtà, chi ha braccia ne sà qualcosa...
Chi dice che la Morte sia l'inizio della vita!...
Chi cerca i semi nel grano, creando l'Extra Terrestre esistenza!...
C'è una guerra lì fuori, ed ecco perchè stiamo in questa realtà!...
Le risposte son dentro la nostra porta
Sol interiormente la chiave s'avrà, per aprirla
Sol accettando, di lasciare tutta la casa
Dove l'Umanità, crede d'esser da na vita, ma è solo una piccola cosa...passeggera...infinitamente sbagliata!...

venerdì 20 dicembre 2019

Review: Losing, Linda By Sui Zhen [POETRY & VIDEOS]


Su Losing, Linda, Sui Zhen affronta una vasta gamma di argomenti - dolore, tecnologia, identità - e evoca emozioni che vanno dal disagio alla serenità, dalla speranza alla confusione. C'è un'esattezza nel modo in cui tutto viene trasmesso, il che è ancora più impressionante, considerando il modo in cui il suo marchio giocoso di Synth-Pop è influenzato da una serie di stili musicali: Bossa-Nova, Lounge, Pop-Giapponese, amanti del Rock e Post-Punk. Basandosi sulle idee esplorate nelle versioni precedenti, Sui Zhen ha realizzato un album più ambizioso e coerente di qualsiasi cosa abbia mai fatto prima.

Joshua Minsoo Kim


: TRIPLETTA DI VIDEO :

ANOTHER LIFE

MATSUDO CITY LIFE

PERFECT PLACE


⇠↼⇯⇀⇢
↽⇳⇁

Rotolano le particelle
Sfumano nel bianco del colore...
Sussurri che hanno sempre
Qualcosa d'unico ed irripetibile...
Nell'aria c'è una fragranza, nuove spoglie
Lasciate a maturare e mutare
Nella salvifica atmosfera iridescente
Dentro questa realtà, d'entità meravigliose...
Una vita multipla da cambiare
Semplice e non-mercantile
Và sulle sconfinate sponde
Quelle d'una vita migliore, da continuare...
***
Muoviti nella realtà!
Vedrai che è una naturale
La progressione nella verità!...
Scoprirai che da fare
C'è solo "il tutto da capo", sol allora
Potrai uccidere dolcemente
Colui che t'ha installato la finta bolla
E ti fa agire come vuole...!...
Promesse
Presenze
Cariche
Per non-evolvere!...
***
Quando ti guardo, nella notte
Mentre le fiamme esplodono, erette
Cadendo in forme Eteriche
Cresciute, nelle nuvole...
L'unico sogno è vederle
Come enormi creature.
Esserle, per sorvolarle
Dall'alto cielo, senza confine!
Fuji in lontananza, sull'orizzonte
Sempre zeppo di neve
M'accompagna le giornate
In questa cittadina colma di gente inconcludente...
***
Se dico d'esserci
Non ci sarò mai.
Guardo qualcosa con gli amici
Da solo ne riesco a veder i particolari...
Se fossi sempre indaffarato e pieno di ragioni
Mi sposterei avanti ed indietro per non annoiarmi.
Ascoltando i pensieri
I rumori inudibili...
Ogni giorno lo faccio coi miei
Sensi, sempre presenti
Non-mai imputabili
A quel che potrei sembrare agli altri...
***
Con i fori di fiori
Sollevo ogni peso
Sostenendo anche il suolo
Sprofondando nel cambiamento...
Costantemente, fino a vedere dentro
Raggiungendo il centro, il punto
La Croce di questi passi
Appena fatti...
Bevo l'acqua più buona, in questi momenti
Dove le persone la trangugiano nei plastici contenitori
Mentre le sensazioni saran paradossali
Il lavoro è saperli farseli propri...rispettarli...
***
Ho vinto una coppa del nonno!
Mio caro amico che sà...
Sono una bacinella sullo zigomo!
La ragazza che sussurra...
Rotolano le foglie sul terreno!
Salvami sorella mia...
Quante cose ci sono!
Come scrivere una cartolina...(?)
Io e te, o sono solo
Un'illusa che vive la vita
Ingenuamente(!?), solo
Per procreare ancora altra vita, per imprimere qualcosa nella realtà!(?)...
***
Siamo fratelli o no!?
Lo dico a voi, miei cari!
Chi non sente è ceco!!!
Si devono muovere nei vari casi
Perchè le differenze possano
Coalizzarsi!
Parlando!
Masticando altri bocconi!...
Un messaggio!
Saranno altri i Mondi!
Non potranno crearlo
Finchè non rispetti i propri messaggi interiori...
***
Salgo più in alto
Vedo tutto il luogo...
Sconfinato all'occhio
Nudo e senza pelo...
Il tuo profilo è perfetto
Il naso è goffo...
Non degenero
Perchè potrebbe essere sbagliato...
Cerco quel punto!
Non ritorno mai a guardarlo
Scendendo, non distogliendo lo sguardo
Perchè sò che è in-perfetto...hohoho...
***
Odo da lontano, un rumore di scroscio
L'acqua ha trascinato qualcuno!
M'avvicino piano piano...
Cerco di vedere tra gli alberi del bosco...
L'occhio s'illumina(!), un imponente cavallo!...
Scocche e targhe ne è sprovvisto...
Mentre un pò più in là c'è un Uomo
Completamente nudo...
Il Cavaliere notturno
Stà controllando il territorio
Ed io che l'ho visto di giorno
Son quel qualcuno che l'ha osato!?...(non-farfalle nel cervello!?!?!?)...

Review: The Best Jazz Albums of 2019...


È impossibile dare un nome unico e descrittivo al suono Jazz moderno, perché è ancora in evoluzione - e il 2019 ne è la migliore prova fino ad oggi. Ogni nuovo suono è semplicemente un passo verso il prossimo nuovo suono e ognuno ricorda che il mondo è un posto molto grande. L'estensione della portata di questa musica riflette la diversità dei musicisti che la stanno realizzando. L'assenza di un suono coerente ha portato a criticare il fatto che la scena Jazz moderna manchi di identità: la capacità di indicare la musica e dire "questa è quella musica". Ed è vero. È diventato sempre più difficile rispondere alla domanda "questo è persino jazz?" Quella incertezza, tuttavia, è la fonte della forza della scena moderna. È un segno che la creatività è illimitata, che rappresenta l'ampio spettro di ciò che siamo e che non può essere facilmente ridotto a un prodotto mercificato. Classificabile o no, tradizionale o nuovo: questa è la forma del Jazz oggi. Buon ascolto!


Review: FLY Or DIE II: Bird Dogs Of Paradise By Jaimie Branch [POETRY & VIDEOS PERFORMERS]


Il successo non ha rovinato Jaimie Branch: l'ha proprio approfondita. L'ottimo ricevimento per il primo album dei Fly Or Die ha permesso alla trombettista Jazz sperimentale, di lasciare il suo lavoro quotidiano e concentrarsi esclusivamente sulla musica. Fly Or Die II mantiene la spontaneità del prequel, lo spirito birichino e l'atteggiamento Punk, espande la tavolozza ancor di più. Il batterista Chad Taylor contribuisce con il Vibrafono e l'Mbira. Branch srotola una calzante voce laconica, così come una giusta furia politica sull'epica "Preghiera per Amerikkka". Stabilendo, con la mente vacillante, nel pensar a quali dimensioni nascoste la stessa Branch, potrebbe rivelare in seguito.

Michael J. West


UN VIDEO UFFICIALE E UN RACCONTO DI QUESTO PROGETTO E TANTI RETROSCENA...

FLY OR DIE

BIRD DOG OF PARADISE


☀🎇👼💀❤💀👼🎇☀

Volano dentro i cieli
Alti quanto grattaceli
Ancor più in alto delle Piramidi...
Appollaiandosi sui lati
Esterni, se ne fottono dalle crisi...
Mica son Umani!
I lor Paradisi son immensi
Infinitamente non visibili, dentro i nostri fischi...
Udibili nell'ascoltarli
Mai cedendo a compromessi
E sempre pronti
Quando si tratta di spostarsi...
***
Te sei il continente in cui è nata l'oscura forza
Quella distruttrice, che ama tanto la menzogna...scompari dalla mia vista!...
Prego per te, sei l'unica che abbia la forza
Non monetaria e nemmeno d'industria
Ma d'una sola, masticata parola...libertà...
Non legalizzata, dove spacci demenza, che dicono sia l'unica via!...
Pregando per una migliore vita, in questa casa
Immersa nel pre-giudizio, rimango solo, dentro una paninoteca!...
L'Iberica meta, la penisola da cui trai linfa, per costruire altra sporcizia
Vivificando ogni attimo per la propria economia...
Distruggendo ogni amica, amico, che non rispetta la fottuta disciplina
Quanto si paga, per una giustizia sconfinatamente arida...(?)...
***
Ultimo
Pen'ultimo
Terzultimo
Quart'ultimo
Quint'ultimo...
Si riinizia dal primo
Poi il secondo
Così col terzo...
E poi il quarto...
Ed infine al quinto...
Per ultimo modo
Nel dirti, passiamo ad altro...lanciamolo...
***
Una nuova riedizione
Qualcosa di spettacolare
E da portare avanti sempre
Nel non-futuro presente...
Dopo ventitrè anni d'esperienze
Eccessi e divergenze
Conflitti e divertimenti al limite
Che compongono queste idee, nel sol viverle...
Vieni con me!
Seguimi senza remore
Nei desideri di passione e di non-possessione!
Sii te stesso, fino all'esplosione di Giove...
***
Mangiano tanto
Son balene
E si fanno di plancton!...
Molto grandi, e per ciò!?
Mica sprofondano come i sommergibili!...
Non son paragonabili, non con gli obesi!
Non si suicidano!
Non si buttano dai palazzi!
Amano viaggiare
Sotto il mare
Dal freddo polare
Fin al caldo tropicale...
***
7 son gli strati delle tavole da surf
Dove i Surfisti cavalcano le onde...
Passando dentro cunicoli acquatici
Pieni di bagnate gioie...
In virgole, di marcato Amore per le bolle
Bianche e piene d'ossigeno, di sali
E scendi, come una pastiglia per le pance
Grosse, che non potranno galleggiarci...
D'Oro, mancato premio, sai...
Non si può essere dentro una classifica, sempre
Solo perchè si è i migliori Leoni
Accontentandosi, degli Argenti acquisiti...
***
Il pelo non l'ho mai dimenticato!
Lo lascio a casa ogni tanto
E non perchè son obbligato
Ma sol per concetto di preservato stato...
Uso il fiuto d'un cane senza guinzaglio
Perchè solo lui potrà darmi aiuto...
Se privato di questo, beh...sarà come uno Zombie...morto vivo
Pronto allo scontro col proprio amico...
Vado al Paradiso, Primo!
Poi il secondo mi dirà di ritornare all'Inferno...
Ma ti sbagli amico!
Ho 3 teste e son pronto...e cotto a puntino...gusto giusto!...
***
Ci si è dimenticato di com'era la musica dello scorso secolo!?
Beh...te la devo far riscoprire, mio caro!
E te, donna senza crismi e nemmeno valori del vero
Cosa ne dici di farci un giro(?), salta dentro!...
 Non prenderlo come un momento
Anche se tale è, tienitelo stretto!
All'interno dello Spirito
Del cambiamento vibratorio...!...
Senti le vibe che t'invadono
Rallentano e poi accelerano
Servono a star dentro il futuro
Quel Primitivo e Atavico stato d'Animo, dentro lo stereo nuovo!...
***
Io Amo te, mia dolce creatura
Sbuffi ogni tanto, perchè trascurata!
Ma cosa ci posso fare se sei come una busta
Vuota, che ondeggia nell'aria fredda o calda
D'un sentimento lasciato lì, sulla strada...
Persa, per troppi Clown seguiti, senza umoristica gioia
Dove trambusti t'imbevono la testa
Dentro gli imbuti d'una giovinezza gonfia...
Trasformata in bizzarria!
Posseduta da chiunque, dalla pazzia
Che mi sussurra ancora
Vivi questa follia, una volta ancora!...

Review: Thread Of Gold By Hejira [POETRY & VIDEOS]


Thread Of Gold sfida la semplice categorizzazione. Neo-Soul, Jazz-Fusion, Post-Rock, Psichedelia e Beat del mondo, filtrano tutti nell'esplorazione musicale dell'Etiopico, del trio Londinese, la terra natale della cantante solista Rahel Debebe-Dessalegne. L'album è un'odissea personale per Debebe-Dessalegne. Il suo canto etereo è il punto focale dell'album, assicurando anche nel modo più funky o folle, gli Hejira, circondata da un grande gruppo di musicisti ospiti, incluso un quartetto d'archi, non scende mai sulla Terra.

Michael J. West


:TOW PILLS:

JOYFUL MIND

RIBS


📈📉🐜〠〄〠🐜📈📉

Come potevo farlo!(?)...
Animici andar e tornar...
Per solo spasso
Per migliorar...
Cosa stiamo aspettando(?!)
Torniamo a crear...
Un tempo passato
Non ritornerà se rito-cerar...
Nel fluido
Non Religioso
Nel cuor
Di sol rancor che non ho...
***
Questo quarto passo
Osservo, un flash nell'occhio
Vitreo, di doppioni che sdoppio
Dentro altre facce, nel gioioso
Salutar, uno sconosciuto
Una ragazza di troppo 
Quanto tempo è passato...(?)
Seguendo i pensieri che se ne vanno...
Nell'aria di un giorno
Gioioso d'avventure, racchiuso futuro
Non-condizionato
Non-afferrabile, in ogni salto...
***
Sempre dopo vedo!
Non quando guardo dentro(!)
Infondo, dentro il cesto
In una depressione che manifesto!...
Non come le sarde in sàor
Con patate di contorno...
O come quando incontri un fratello
Che ti chiede do monete per esistere su sto suolo...!(?)...
Venduti, come cotolette
Con nervo esposto
Pronto a farti vomitare
Appena lo azzanni coll'occhio...
***
Le rocce non si vedono
Son Rose, coperte da un vischio
Nelle profondità del lago
Profondo quanto le rive d'oscuro volto...
Ricoperti di strati, sotto-vuoti
Per promesse fatte, che mai son state mantenute, e lì...
Ancora si salta dentro
Per poi rimanerci per sempre...
Dolce Inferno
Stai fermo n'attimo
Non correre dentro il limo
Sulla pelle d'una Lima d'un altro Mondo...
***
Corro sui miei vestiti strappati
Colorati dai grandi ricordi
Passati e futuri
Come sempre, lo vedo con tutti gli occhi.
Vedendo i modelli
Le lande desertificate oltre quei candelabri
Che faticano a vedersi
Son lontani e non raggiungibili, aperture mirabolanti!...
Succhiamo l'Impero come Vampiri!
Quelli che stanno vicini...
Non includendo altri
Che stanno fuori dai reali e virtuali recinti!...
***
Scusa amico non ho soldi
Ho un pò di Ganjia se ti và!?
Possiamo fare un baratto ragionevole
Sotto finte spoglie di chi confessa, chiaramente...
Ogni giorno le proprie azioni dovrà assumersi
Che ne dici allora!?
Mi porti fin alla Ginestra che stà sul Cortile
In Via delle Finali del Mondo, assestante!??
Gli odori lì, son più gradevoli
Si respira un'altra aria
Non ci son troppe pistole
Ne tecnologie, nemmeno l'Umana pace...hehehe...
***
I lembi son sempre d'un numero dispari
Devono starci dentro a quegli attributi
Dentro gli angoli pari
Perdendosi, se troppo numerosi...
La creazione dei (C)osmo-si esiti
Dove lo Spazio ha migliaia di chilometri
Di possibilità che non si calcoleranno mai...
Perchè ci vorranno macchine per riuscirci...
Accendiamo i cervelli!
Contiamo fino a 7!
Poi tutto si vedrà con altri sensi
Mentre gli occhi saranno chiusi, si vedrà con più luce...lì fuori...
***
Ronzii nei rombi esterni
Fuori dai sistemi dei cambiamenti...
Per il loro lato fruibile dei piaceri
Di come si possono intendere, son lì...
Tutti noi ne facciamo parte e ne siam complici
Sui ritmi catodici, con cui ti affezioni
In finzioni di cloni e sintassi
Che si ripetono sui propri passi!...
Restando fermo, li guardo...ammalarsi
Osservando fino in fondo, infrangendosi
Agendo nel non-concreto, sugl'attimi salienti
Ai più, senza vista...saran invisibili...
***
Le conseguenze di stranezze controllate
Da sempre, create e mai gettate...
Dove il senso del vivere è migliore!
Chiama a sè tutte queste torture
Gestendole come più è possibile
Aumentando solo le difese
Attaccandosi, per il solo indaffararsi inutilmente
Crescendo dentro il filo d'Oro, d'un'unica soluzione...
Possibilmente ottima...a restare dormiente
Per sempre, sotto le terre invernali, fredde
Se ancora non le raggiungerai, con la pace interiore
Mi dispiace vecchia ragazza, dovrai morire...

giovedì 19 dicembre 2019

Review: Poison Fruit By Ivan 'Mamão' Conti [POETRY]


Il settuagenario Ivan "Mamão" Conti è più alla moda di alcuni musicisti al terzo della sua età. Il maestro batterista Brasiliano è stato un innovatore sin dai tempi della band Jazz-Funk-Samba degli Azymuth. Tuttavia, Poison Fruit, il suo primo album in 22 anni, lo trova sorprendentemente in contatto con la musica Elettronica (Dance e non), sperimentando varie trame e approcci ritmici. Dopo aver taciuto per tutto il 21° secolo, Conti riemerge con una solida presa sullo Zeitgeist.

Michael J. West


⌽⌹⌺⌼⌻⌼⌺⌹⌽

Vado come un treno
Collego ogni puntino
Schivo ogni scemo
Accarezzandoli il capo...
Ostico per natura, di vissuto
Balzo come un pallone gonfio
La rete bucando...
Ma sapete veramente chi sono!?
Sono un mastice Guerriero!
Me lo hanno fatto, come battezzo
Per restare insieme al Mondo...
***
Non ricordavo il tuo nome
Fratello di vecchia stagione
Sapevo che eri in prigione
Ma invece scopro che sei un Presidente...
Voglio chiederti un pò di cose
Sempre se me lo permetti:
E se ti potrei parlare
Accetti!?...
Quanti capelli hai!?
Hai delle mogli!?
Sei Omosessuale...
Ed infine, perchè ci siam rivisti, Jemburi!?
***
Wow, che bello!
Son curioso di vederlo!
Te mi sussurri di non farlo
Ma come possono i miei istinti non accettarlo!?...
Vado dritto a me, vedendolo
E' indaffarato e molto alto
Bruno e con l'occhio di color amaranto
Ma non credo sia così scontroso...(?)
Gli dico ciao!...
Lui risponde con un'altro ciao!
Gli sorrido e guardo dritto il naso...
Quest'incontro mi è stato d'aiuto...ciao amico!
***
Quì son successe molte ed improprie usanze
Improprie perchè gestite da delle merde di persone
Dove inconsce non smettevano di consumare
Di uccidere il luogo dove erano state deportate...
Sopratutto dopo la morte di Carmelita la Matriarca della regione
Colei che difendeva le radici e le memore antiche!...
Scomparendo pure dalle mappe!
Ritrovandosi a combattere una guerra invisibile!
Bacurau è un posto tranquillo e dolce
Isolato e molto difficile
Dove convivere con le creature della notte, l'entità nottambule...
Per questo di giorno, non le si trovano, perchè dormono sempre!
***
Ora infatti, scopro
Un luogo Magico
Un anfratto...
Ma su di un albero
Non sotto il suolo
O all'interno d'un crepaccio...
Sento un verso
Arriva dritto in testa!
Un posto caldo
Paglia e cibo
Letto di nido
Abbandonato, da chi ha cambiato stato!...
***
Dove vedo questo
Cambiamento interno
Riflesso sul palmo
Dell'inconsistenza d'un luogo
Magnifico e Paradisiaco
A cui non manca nulla, affatto
Immagine d'un luogo nascosto
Isolato e dimenticato...
Luce lo irradia di continuo
Lo modella nel tempo
Di come lo potrai osservar, subito dopo
Un secondo momento, potrebbe trasformarsi in un isolotto arido e disabitato...
***
Dammi il coltello
Un pò di sangue di rospo
Fresco di giornata, raccolto
Pronto e macerato
Gettando tutto dentro
Il bidone, attaccato alla corda sull'albero
Poi spinto
Ondulando...
In cerchio!
All'interno, tracciando un equilatero
Gocciola coagulando nel centro
Apparendo una scritta sul terreno sabbioso...(?)
***
Se è troppo acceso il colore
Non avvicinarti e nemmeno raccogliere...
Toccandolo potresti evaporare
E non per metafora, scinderesti certe tradizioni Antiche...
Lui sà quando agire
Non bada a spese
E' naturale, ma porta Morte...
Per ciò osserva prima di agire...!
Sappi che il veleno è dentro te
Non lo potrai esternare
Saprai che nulla fa male
Salvo se non si commetta un'afferrata azione!...
***
Siamo insieme e va tutto bene
Ora mi lasci, la mano è tremante
Chiudo in un pugno le mie speranze
Morte, le più grandi ed alte ambizioni, passate
Sapevamo che doveva succedere
Non ne facciamo un dramma esistenziale
Ma nemmeno ci lamentiamo per quello che non c'è
Avanzando nella realtà del <chi vedrà saprà star bene>...!
Non è secondo me
Nemmeno secondo a te
Neppure al terzo rompi scatole
Guai a chi tocca più di due posate...sentite a me, non osate...ammaestratele!
***
Udito, dal lontano buio
Un raggio mi indica il punto...
Apro un varco
Mi ci butto dentro
Son assieme a Majorana
E tutto procede con tutta calma...
Il vento sposta le foglie
Si sente la brezza d'un fiato...
Assopirsi come olio
Aggredendo il terreno
Mentre si sente un freddo eco
Accompagnarmi e girarmi intorno...
***
Nuvole irrisorie
Salmodiche...
Tenui guance
Tonde e oblique...
Le acque
I venti di Maestrale
Portano altre tempeste
Che riempiranno le Terre...
Cade!
Seppellisce!
Affluisce...
Azzerando le vite...
***
Nero è il suo imprint
Nemmeno sà d'esister
Nella reale forma che dà...
Nuotando costantemente per la vita...
S'esclude, se vien accettato...
Non gli importa d'essere
L'unico, è segnato
E dovrà veder oltre lo strato...
Tenero...
Isola di marzapane
Brilla nel buio
Piano piano come una costellazione...
***
Certe volte non vorrei veder nulla
Vorrei solamente passarci sopra
Ma mi tocca affrontare la giostra
Vita grama e sconvolta dalla stupidità...
Ammiro, nonostante questa
Una donna, diversa dalla ingerente massa
Che sculetta con stile e audacia
Portandomi a pensar che anche io lo faccia...
Ciao creatura
Piacere, son l'altra...
Un bacio sulla guancia
Lo zigomo risuona...
***
Sai, mi continua a rimbalzare nella testa
Non riesco a farmelo andare giù
Non sò perchè, te lo posso domandare a te!?
Forse saprai darmi una secca risposta!...(?)
Possiamo esser più intimi ora
Sapremmo costruire qualcosa
Solo così si potrà pensare alla casa
La nostra Terra...
Va bene finchè si stà qua giù
Ma in fondo lo sappiamo perchè ci divide!(?)...
Perchè abbiamo quel gene, è il nulla
Ci ha manipolato la testa!...

***
Questo terzo incontro...
Cosa potrebbe succedere!?...
Io non ci credo, ma lo vivo
Sò sempre prima, che possa accadere...
E faccio finta di niente, ci scherzo!...
Hahaha...che figata stà storia è!
Senti amico quello che ti porto
O percepisci solo cazzate!?
Per me, il nome è uguale al significato
Che certe persone stampano sulle vite
Giudicano le altrui per noia, o che sò
Potrebbero esser per vizzi, che non riescono a comprarle...(?)...
***
Cerco sempre all'esterno
Non volendo nulla di più, che assaporarle...
Pure se son velenose
Racimolo...
Ma quanto son alte!?
Il ramo è lontano!
Ci vuole una scala enorme
Altrimenti non potremmo avvelenarci per bene!...
Cazzo, è già la terza che inghiotto!
Son assuefatto!
Non ci credo!
Son ancora vivo!...

mercoledì 18 dicembre 2019

Review: Zenit & Nadir By Dengue Dengue Dengue [POETRY & VIDEO PERFORMING]


Felipe Salmon e Rafael Pereira sono stati diligenti studenti di ritmi e strumenti a percussione Afro-Peruviani. Il loro terzo album, Zenit & Nadir, rafforza la riverenza, la ricerca e la visione della coppia per la cultura Afro-Peruviana, nonché i suoi legami con altre tradizioni ritmiche Afro-Diasporiche e Africane. Collaborando con Pudy e Miguel Ballumbrosio (membri della famosa famiglia musicale Ballumbrosio In Perù), e il musicista Angolano Kalaf (membro fondatore di Buraka Som Sistema), il duo ha creato un album affascinante pieno di raffinate trame ritmiche e spazi introspettivi pensati per dare all'ascoltatore un'opportunità per esplorare il significato della diaspora Africana nella cultura Peruviana e gli effetti della schiavitù in tutte le Americhe.

Amaya Garcia

Dengue Dengue Dengue - Zenit & Nadir (Full Album 2019)

A'GNI


⍒⍖⚉§§⍕§§⚉⍖⍒

3 son le sue forme
Davagni, Vadavagni o Vrika.
Colui che si veste del Mare
Colui, che vivifica il Seme nell'acqua...
7 sono i raggi da cui è circondato, da sempre...
E' una Divinità Acquatica
Come le Madri e le Sorelle...
Con 2 teste, 3 gambe e 4 braccia!
Dalla bocca esplodono le fiamme!
Un Ariete Cavalca!
Capelli di fuoco a 7 lingue
Corpo Dorato, denti possenti, munito di 1000 occhi e 1000 corna!...
***
Posso metterci tante cose!
Devo stipare le muffe!
Consolando chi soffre
Per un piacere personale...
Quanto quadrano le sue sponde!?...
Ci saranno altre possibilità d'utilizzarle!...(?)...
Per pezzi...muniti di schegge
Portatori di ricordi, dimenticati nella mnemonica mente...
Ha volte sono chiusi a chiave
Magari persa, a tempo memore
Per sempre, nell'oscura polvere
Lì, si trovano intatte...in ogni presente...
***
Tagliando la testa alla gallina
Per farla impannata, dentro un'isolata casa
Girandoci intorno, osservando dentro la finestra
Non sapendo cosa potrebbe potesse accadermi lì, nella notte!?...
Non son solo l'Amore
E la piazza che spazza via, la clemente gente...
Son la calamita che attira le altre ombre
Nel mentre esplodo in mille schegge!...
Mi piace cantare e ballare!
Sorge dentro le frontiere
Quelle d'Anima errante da covare
Lontana dall'altro me...non ci posso credere!!!...
***
Sono la girandola che s'impenna!
Il dado inclinato a mezz'aria
Suonando le Maracas
Sbattendo sulle pareti della stanza!...
Sono il turbine di una situazione strepitosa
Che a volte potrebbe portare molta gioia
Altrettante, tante nuove storie da portare in testa
Che sbattono(!), sulla porta aperta!...
Ancora nella linea bassa è suonata
Col rata-ta-ta-ta-tà!
Sollevando le braccia e la gambe come una molla d'età
Compressa, dentro una singola nota, nella notte ballata!...
***
Scoordinata è la direzione predetta
Non è mai stata così dura fin ad'ora
Come sempre, finendo una storia
Vissuta quanto più si poteva...
Non vedo più la fine, è perpetua!
Man-tri-ka, formula della strada
Supposta e decodificata, già sapendola
Avendola già vissuta, a gironi di migliaia di migliaia...
Quanto un lazzo, come trappola
Capovolto il capo, ed ora!?...
Dò l'ultimo sguardo, prima di lasciarla
L'Eden, raccontato...da quella Terra lontana...
 ***
Ho fame, quando continuamente mi nutro
Sembro posseduto da qualche ombra d'ossuto aspetto...
Aspettando che Dio mi dia aiuto!
Sapendo che non ci sarà nessuno!
Son solo, nell'interno del terreno
Arido e mollo quanto un deserto
Assimilando sempre più il suo tempo
Facendoci camminare creature giunte da n'altro Mondo!...
Questo è il mio riassunto
D'una presenza all'interno
Della possessione di concetto
Mai credutoci, sopra il tutto mangiato!...
***
Piatti sparsi nella stanza...
Non mangiandoci più niente
Vedendoci croste di ghiaccio
Come assidue figure, ch'inseguono la preda...
Riflesse, per condizione di prova
Uno specchio, senza venti di gloria
Raffigura la solita ombra sfaccettata
Per semplice rifrazione nell'acqua ferma...
Luoghi e spazzi immensi, d'energia buona
Le Salamandre mi parlano della Fede risorta
Anche le serpi e i pesci mi parlano della svolta
Incomprensibile per chi non riesce a vivere, fuori dalle proprie città ...
***
Le catene dei popoli, tramandati
Sopravvivendo su quei continenti
Per migliaia d'anni
In pace e puro equilibrio dei tempi...
Suoni Ancestrali e granitici
Dove i Guerrieri potevano essere a capo d'interi villaggi
Dismessi poi, dai bianchi colonizzatori!...
E l'Africa, in sincresia con gli Indios nativi...
Grazie a voi che avete tramandato gli Oracoli
Giunti fin ai nostri tempi!
A memoria di idiomi giunti dall'antica Grecia
Ancor prima di scoprir l'America dei traditori!...
***
Grande zona, conosciuta come il Banyuwangi
Proprio a qualche chilometro da Bali
Con enormi crateri
E vulcani molto attivi
Con stupende fiamme blu, brillanti...
Vedendo in lontananza gli sbuffi dei liquidi gialli, di zolfi
Accumulandosi nei crateri, dai fondali azzurri
Dove saranno raccolti dai minatori
Utilizzandoli come fonte primaria per i trasporti commerciali
E per cercare di restare autonomi...
Inneggiando ai Maghi
Dove il Dutak, bianco o nero, pratican l'arti, fin dalla notte dei tempi!...
***
Acca, come una sorpresa inaspettata!
Ha bisogno di molta cura sta ragazza...
E voi, mi raccomando accuditela
E siate parsimoniosi, come qualsiasi altra creatura!...
E' una sempreverde e ama la montagna
E la potete trovare sulle catene del Paraguay o della Colombia
In tutto il Brasile fin all'alta Argentina
Dove abbonda nei giardini o come albero da frutta!
Ellittica opposta
Spessa, scura e lucida!
Essiccate le foglie per gl'infusi, è feltrosa...
Mentre i fori usateli per insalate o sciolte direttamente sulla lingua!...
***
Nella desolata spiaggia dei sentimenti
Accusato, per malumori indotti
Non credendo a nulla di quest fatti
Procedendo sempre sui propri passi
Incontrando il Magico passato, farsi brividi
Frastuoni dentro i problemi inutili
Cancellando ogni legame con gli Zombie
Pro-creando nuovi linguaggi...
Saranno dentro l'Etere degli eventi
Non passati e nemmeno futuri
Non macchiando i muri interni
Sol lavando, stupidi e frantumati sogni illusori...
***
Camminando da soli con i granelli
Sentendo i tempi passati infilarsi tra le carni
Non tagliando niente di quello che vivrà nei soffici tocchi
Modellando i rivoli, dai gradini invasi
A molti gradi estesi dagli occhi
Sapranno convogliare gli Oceani
Con onde impetuose, che sanno di profumi antichi
Colorando i lembi dei frattali...
Modificandosi
Attraendo i Soli
Come dentro Lune nascenti
Oltre l'orizzonte degli eventi...

lunedì 16 dicembre 2019

Review: Parted Plains By Ami Dang [POETRY & VIDEOS]


Per il suo terzo album "Parted Plains" Ami Dang diventa ambient. Nelle versioni precedenti, la cantante e musicista di Baltimora eccelleva nel creare canzoni Pop sperimentali che univano il suo abile lavoro Sitar con ritmi elettronici. Dang continua a esplorare la giusta posizione di strumenti tradizionali e moderni su Parted Plains, ma questa volta si lascia alle spalle i testi. D'altro canto, accompagna gli ascoltatori, in un viaggio senza parole attraverso racconti popolari dall'Asia Meridionale fin a quella del Medio Oriente. Storie d'amore e tragedia si svolgono attraverso Sitar e onde elettroniche. Nei momenti più mozzafiato dell'album, come "Auberjinn", passato e presente si intrecciano, provocando una tensione esaltante che mette in mostra il talento di Dang per la narrazione strumentale.

Liz Ohanesian


:VIDEO:

RAIMENTS

SHONI


╭╮
◅◜┈┅🔵▓🔵┅┉◝▻
╰╯

Colori sempre sgargianti
Mai scialbi o monocromatici...
Son io che li creo
In me, e poi gli esterno.
Solo e unicamente per piacere...
Per vestirmi!
Per indossarmi ancora
Sentendo cosa mi trasmetto!
Cosa sento
Oltre il tempo
Mentre son fermo
Ed i vestiti distruggendo...
***
Reciproci Ermeneutici
Lontani, senza limitazioni...
Dove una volta cerano i Santi
Ora ci sono i Demoni...
Oblunghi, dentro gli specchi
Rovesciati, perchè troppo pieni!...
Col l'osso di Tarso, getto i valori
Nel passato, dal futuro, per nuovi albori!...
L'ombrello ci racchiude tutti quanti
Chi sol sà di riuscire a materializzare i sogni
Dove, gli Universi inversi, troveranno le dissoluzioni
D'illusioni, viaggiando con gli invisibili e lucenti esseri d'altri Mondi!...
***
La reale richiesta esiste!?
No!!!
Esiste solamente se la si nasconde!
Si, ed è tutto vero!
Lì, non esistono Chimere
E nemmeno chi ti vende il nuovo sporco oggetto tecnologico!...
Senti la sinfonia che t'invade...(?)
432 Hz per somma meravigliosa, oltre l'80° anno!
Ancora quì, solare
Vegeto, essendo al contempo veloce e preciso...!....
Invio il mio messaggio nell'Etere
Recipiente delle non calcolate proprietà dell'Uomo...entriamo...
***
...Io lo farei se ignorassi...!
La medicina moderna si trasmette tramite i satelliti
Dove esistono solo per combattere gli Alieni.
Quel, che i più grandi Illuminati Mondiali, non sanno spiegarsi!!!...
Invece è molto semplice, miei cari.
E non solo perchè tutto ciò è finzione ai massimi livelli
Ma è soprattutto perchè siamo noi gli Alieni...
E quelli che ignorano, avranno moltissimi timori...(!)
Le fobie Entropiche saranno i nuovi Soli
Mentre tutti impazziranno per nuovi errori
Calcolati da tempo, dentro dei Data Base nascosti
Avranno e porteranno pandemie isteriche chiamate: Sindrome di Stoccolma...son già quì da anni ormai!!!...
***
Son il primo dei 4...
Ora viaggio sul mare notturno
Amo quello che non ho mai avuto
E piacevolmente mi lascio trasportare dal fluido...
Ho una pentola in terracotta che mi tiene a galla
Mi aiuta ad ogni atto d'Amore verso l'Infinito ignoto
Ma ora, non badando al cambiamento, stò morendo
Sol perchè m'hanno trafugato la pentola per una nave d'argilla...annegando...
Tramite, d'Amore assoluto unificatore d'un'altro strato!
Di pre-fattura, nel maiolicato lascito struggente giaccio
Quanto un corpo risucchiato delle onde del fiume impetuoso
Lasciato dall'ormai vuoto corpo...unito all'Amore perpetuo...
***
Nera, leggermente violetta
La si può trovare in ogni lato della Terra...
Cresce in ambienti d'assoluta e calda terra
Rigogliosa ed al contempo arida!...
Grossa quanto una mazza!
Pesante, se fatta alla griglia
Lessata, per giunta di capacità calorica
Dove alle diete, non è assolutamente na tocca sana!
Patroclo è il guerriero erroneo della nuova Grecia 
Patrocinato da un ortaggio, importato dall'Arabo
Patroci-ano di nome, perchè malato, denominandolo Mela
Che nel vero ora, si chiama melanzana!...
***
Esco per farmi un giro
Vedo tutto affollato
E ne son disgustato
Per semplice ed implicito suffragio!...
Esultando
Dato che non consumo!
Son uno scarto
Per questo isolato!
Ci troviamo dopo al bar per uno sprizzino!?
No grazie, come accettato!!...
Non è per anti-comunicabilità...nemmeno denaro
Ma è perchè son troppo in là nel tempo, con vostro rispettoso atto, come accettato!...
***
Osserva i miei passi...
Rotolanti...sui terreni freddi
Coperti di neve e ghiacci...
Lo vedo passare con la coda degli occhi
O di chi riesce a scivolare ancora, senza troppi intoppi
Perchè sà dove andare a porgere i propri saluti
Dentro conche innumerevoli
Per solo gioco, prese e saltate, come dentro pentolami usurati!...
Ora vedo il suo profilo farsi
Vivo davanti ai miei lacrimosi occhi
Mentre ci comunico ancor con gracchi soffici e crudi
Come le sue penne, che ogni tanto mi dona, nei boschi silenziosi...
***
Ci vado quando posso o son distaccato da tutto!
Non cerco mai di forzare questo luogo
Tengo rispetto, seppur molto attratto
Dato che è la Matrice di quel che sono!
Vorticose scale si snodano sotto il Mondo miss-conosciuto
Dove, il Mistero ne fa da padrone e le leggende vengono citate per un nuovo
Ed unico simposio iconico di tombe vuote, solo per un gioco mediatico
Che lo fan passare, come un posto puramente inventato!
Al contrario, esiste, eccome...basta saperlo
Basta trovarlo dentro il proprio Sè cablato
Passando sopra le paure e le inutili mese del sistema Messiatico
Perchè proprio quest'ultimo, è al confine per preservarlo dall'Umano!...