venerdì 30 maggio 2025

Review: Trip To Poland (+100 Bands) By WEEDIAN [ESSAYS WRITINGS]



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Ogni numero e' un pezzo musicale, basta cliccarci sopra per ascoltarlo e capir anche il contenuto poetico che ho realizzato annesso sotto!
Testi scritti dal 22 al 29 Maggio 2025 By {+}IvaNavI{+}

VII° Saggio Musicale Concettuale
(II° Scritto Saggio {SS})
[Quì il primo]

Mi chiamate scemo per dei motivi ridicoli e voi, chi vi chiama poi?
Camminate con me all’interno di corridoi oscuri e avete molti timori
Ridicoli, son i vostri diti puntati...son il vostro feretro d’accusatorio e poi
Cosa fareste per redivervi gli animi, le azioni, i vostri corrotti privilegi!?
Hahahaha...lento son e mi piazzo al di fuori dei vostri dilemmi!
In fondo al viale, che ora è giunto al capezzale...in pochi passi
E’ arrivata la vostra assenza, la vostra cupidigia...e poi
I segreti non si dicon...gli stratagemmi dei conflitti
Irrisolti...non son altro che falsi vissuti
E’ bello vedervi da lontano...hihihihi!!!!
Son qui con voi, ma non guardatemi!
Potreste morirvi
Potreste perdervi
Potreste uccidervi
Potreste perder i senni
Potreste sconfinar in un luogo ostile, hai vostri inutili sensi.

Ancor fiori, vedon i miei occhi stanchi
Attaccati a schermi...incollati a dei vecchi sentimenti
Anche all’indugiar per color, che non hanno con lor, i posteri calcolati
Colanti di gioia...collusi con i restanti problemi irrisolti
Passati e futuri.
Andiate in fondo hai vostri saperi
Non crediate di controllarli
Non son sieri
Son sintomi
Esanimi orli
Orrendi urli!
Portatevi al di là dei diademi
Siate migliori dei vostri concubini
Ammirate sol i cieli svuotati
Amiate sol voi intimisti.
Le realtà non son concrete, nemmen per i vissuti smarriti
Ammattiti, come sbirri ubriachi...colpevoli d’affiancamento ai criminali
Capitali fuggiti, in cervelli, che non san come adeguarsi all’aumento dei prezzi
Parlo di chi sale e non di chi scende dai piedistalli...dai palchi
Brucianti ombre, si stagliano veloci sui confini dissolti
Calde membra, che danzano con l’effimero...e in lei
Qualcosa s’attiva...s’esprime...sfuggendo a tutti...
Lo guardo, dall’esterno e mi ricordo di chi era così
Scoprendo sotto i veli, quei sentimenti così bambineschi e colmi d’eccentrici dinieghi.

In me una luce esplode
Come ago nelle vene
Sguscia altro sangue
Bevo la mia stessa linea genetica, partorendo delle ali di neve
Sulle città, si sciolgono tutte quante
Sui paesi coi camini accesi s’intossicano le membrane
Sulle nuvole create, le gocce, si tramutano in acide reminiscenze...
Salgo sopra queste tracciate linee
Su anime inconsce
Sulle pelli appese
Sto risalendo, invece di scendere
Mi piace esser na peperonata con una fiamma sulle natiche
Brindando a chi non ha niente...con lo stesso niente
Bevendo e scopando come n’animale
Riscendo, per farmi vedere
Posso, in ogni momento sparire!
Hahaha...le realtà delle cose che non fanno per me
Le posso trovare in ogni dove...in ogni forma e coesione
Con l’astrali formule che ho attivato da tempo in me
E non sto a spiegarvelo...se no, mi fareste le feste...
Delle seghe...taglierò i vostri collegamenti con me
Delle malattie, mi distanzierò per soffrir con me
Dei pazzi, non ho paura...nemmeno del tre...

Ognuno è capace di farlo
L’essere, non ha limiti nel corpo
L’ho provato a più ripetizioni...son scienziato
E’ così semplice per me evolverlo nel reale giorno.
Come camminar in un parco abbandonato
Come esser maleducato con chi crede d’esser intimo
O come chi silenzioso e sentimentalmente attratto, non potrà farne a meno!
E’ semplicissimo dirlo
E’ come un mattoncino
E’ come un sibilo costante nel cervello.
Non perdiate l’epicentro del vostro incubo
Non praticate per sentito dir dal medico
Non andate in analisi per un commercio vacuo.
La sensibilità, non stà nel tatto
La spontaneità gli darebbe attrito
Non la reggerebbe affatto
Scoppierebbe da subito.
Non mi drogo
Non faccio prodigio
Non m’intrufolo nel contagio
Non me ne sbatte un cazzo del mondo
Il sogno è illusorio, per chi non sa decifrarlo
Lo è anche per chi ne ha paura e scappa ogni momento
Non affrontando il suo viaggio mistico...alchemico...cosmico...
Un sogno di merda ho fatto
In un sogno bellissimo l’ho mutato
Un sogno, che non era dentro
Un fottuto cranio
Un corpo!
Come un terzo viaggio
Smarrito...ma poi ritrovato...stando a mio agio...

Vedo le corna sopra di me...mi fanno ombra e pesano
Su d’esse, camminar miliardi di creature che conosco
All’interno di color, che granello per granello lo vivono
Stereotipandosi ancor, con un fantoccio col bianco cappello
Che da strapazzato spaventapasseri ride all’ingiurie burlesche del vecchio!
Il sintomo è questo, mentre il sorriso, scema di fatto dal viso
Il volto ad un tratto divenir scuro...grigio topo
Invecchiato...sconvolto...martoriato.
Sopra quella rupe vedo dell’altro...
Il chiaror del lume, che fa riflesso
Convesso, quel che ha all’interno
Crateri di bruciature, per l’odio
Per farne ancor parte di questo
Non sconfinato orgoglio
Tradito...ambiguo...

Sei con me ogni secondo
Pratico le tue movenze...son nel tuo buio
Rimbalzo come un palloncino colorato
Scoppiando oltre quel livello...
Son morto nel cielo
Trafitto ballo
Ogni notte ti sento
Non percepisco solo il messaggio
Modello il realistico e creativo stimolo
Pratico la modifica del corpo dall’oscuro
Grazie alle non-parole che sento dentro
Il sesso non ha senso e non c’è imbarazzo
Quando chiudo gli occhi ondeggio
Mi ribalto al suolo e godo
Mi graffio il viso
Faccio uscire me stesso
Che in tè s’è rispecchiato...
Non son più lo stesso
Brucio dentro il fumo
Urlando con tutto il fiato
Mi lascio a me stesso...e mi sento vivo.
Ora son in te mia strega...son il tuo compagno
Non importa più incontrarsi in quel giardino frantumato
Mi lascio andar con te e tè saprai, del perché l’ho concluso.

Vive su d'un pianeta boschivo
Ama ed è incline al battagliarsi l’un con l’altro.
La lor società, è formata da clan di stampo duplice, ma c’è dell’altro...
In realtà son sotto un potere matriarcale, dove la matrona sceglie il più valoroso
Quest’ultimo è testardo...preferisce le armi da mischia e non i blaster del moderno mondo.
Non capiscono un cazzo!
Non hanno nemmen una lingua e disboscano il lor territorio
Non rispettano nessuno, salvo chi gli paga o gli dia cibo.
Non amano l’amore e dello spirito se ne fottono!
Gli piace la gloria della battaglia vinta sul campo...
Son primitivi e si sentono bene sol così...ed io
Li vedo ogni giorno in giro
Non san cosa sia il perdono
Non viaggiano e coltivano orti a più non posso
Non si spingono oltre i limiti...il Gamorreano è di Gamorr ed è un mercenario...

Mi vedo esterrefatto quando lo guardo, quel moto
E’ bellissimo...ma quanto mi spaventa quando diventa grosso.
Se avessi paura di qualcosa avrei paura di questo.
Oscuro e sporco mi vien addosso
Vuole tirarmi sotto...
Son destinato
Annegato!
Il mio senso spiritico lo ha determinato
Collima con un maremoto, che in mè, s’è creato
Brulicando dall’interno...gorgoglio dell’esofago otturato
Soffocando il cervello si perde in esso...muore d’un tratto
Ecco il bacio dell’oceano
Silenzioso ed impetuoso!
La marea m’ha sommerso
M’ha gettato sul fondo del terreno
Dal nulla, uno scatto in corpo mi ridesta...ancor sotto
Apro l’occhio e raschio il fondale...il mio corpo è vivo
Son riuscito a viver anche da morto...annegato
Ora lo scrivo...così perso che mi son ritrovato...

Chiedimi una sigaretta
Fatti na raglia!
Prendimi la cappella
Fumala!
Dillo alla tua amica
Che barcolla!
Dai fatti veder bella troia!
Lungo l’autostrada
Una generica e trucida amicizia...
E come vuoi scopartela?
Si vede la sua faccia piegata dalla droga
Le malattie che le calzano bene nelle sue membra...
Ti sorreggo per cinque minuti e poi te dico addio mia bellezza strafatta
Con cellular, sigaretta, drink di gin e vodka, reggerli con una mano sola...

Sei con me
Fai parte di me
T’ho acquisito...son con te
Ho chiamato questo a me
Ho un portatore in me
Ho solo questa febbre
Verde, come le retine
Che guardano con veritiere ghiere...
Il freddo fa parte di me
E sei ancor con me
Ho bisogno di qualcosa che sia al di fuori delle logiche di confine
Sò che ti smercian in me
Sò pure che non sei vera, ma vieni frantumata per altre caduche metriche...
Il potere e le estetiche non son in me
Brividi ho quando ti tocco...come
Come rugiada sulle foglie
Stimoli l’emoglobine
I punti sulla pelle
Non c’è finzione
Smeraldo in me

Lo spazio e la politica che lo controlla, è una finzione!
Le guerre economiche, finanziarie, politiche, religiose e di razze...
Le virtù delle logge
Le nobili usanze
Le inerti masse
Le terapie, le sorprese, le commissioni, le chimere...son sol una piccola parte.
Le cose studiate nelle università son l’illusione!
Le pene del mercante che non arriva a fine mese!?
Il pesce che non si pesca più, perché è finito...non si riesce più a riprodurre.
Ho visto in voi cosa vuol dir esser il niente
Ho notato nelle file, la tristezza del vuoto essere
Ho visto infilzar nella carne aghi, bisturi e accette
E pensar che son solo povere creature...misere...
Piccoli son i lor cervelli...limitate le intelligenze!
I fantasmi, mi parlano delle future faccende...
Ho smesso d’ascoltarli...son andato ben oltre.
Credere, obbedire e combattere è quell’illusione
Che instillano in te fin da quando sei in quelle finte braccia...dentro le fasce...

Curvo sto
Mi miscelo nell’oblio
Son ago di penna stilo, che non ha mai funzionato
E che in fondo, non son mai riuscito ad usar sul foglio bianco
Com'ora che digito
Com'ora che strillo
Com'ora che penso
Mi sdrucciolo l’effimero credo...che sol qualcun m’ha dato
Nel freddo, delle stanze d’albergo.
Astro nascente, oltre quel cielo plumbeo
Affari che riducono l’uomo a non esser più centrato.
La tempia me lo ha ricordato
Il tempio non ho mai avuto
Il ritrito misfatto al popolo
Suadente, il verbo del dio...
Eccomi qui da solo...sentendo freddo!
Il sintomo del corpo di stato, che ha poter di diktato
Sul mio stesso involucro misero...difronte al massificato diritto
Sontuoso, di loculi e di mostri in ogni suo brandello di mosto
Che bevo...che ingurgito a più non posso
Ma ricordatevi che non son un genuflesso
Alzo sempre il braccio per star meglio
Per veder se non son diventato vecchio
Me lo dicono, perché son veneto
Perchè non c’è un perché...e lo affronto...

Devo starmene da solo
O da sola è la mia anima che non ho.
Vivo solo
Vivo al limite del paradosso
Son come polvere sull’arredamento
Non mento mai e te lo urlo!
Non son un burattino
Le lingue controllo
Non me ne frega del tuo posto
Di quel che vorresti che io faccia per il tuo operato
Tu sei un suddito io no!
Non son più ingabbiato
Se stò con qualcuno gli riduco il cranio ad un quadro astratto!
Sto sul cazzo, perché mi piace cavalcarlo
Fanculo i froci di stato
Chi corrompe col denaro!
Il lavoro è schiavismo
E dio non esiste...son io
Son un maschio femminino
L’ho sempre fatto e mi scopo le tope che han fatto il patto!

Non chiamo nessuno perché non ne ho bisogno
Mi pare che ve l’ho già raccontato...non stò inventando
I miei numeri son scaduti da anni e il perditempo è un lavoro vero.
Quando mi siedo, vedo tutto più calmo e noto lo sfacelo
E’ per questo fatto, che non vado d’accordo col mondo
Col vostro agglomerato di merda, il non-vostro lucente lamento.
Mi porto più in là con l’atto e gestisco meglio quel che voglio
Mi guardo dei programmi, sol se m’interessano
Se m’arricchiscono l’animo...non pendo
Dalla cornetta...me ne sbatto il cazzo.
Tra un po' vedrò tutti voi che impazzirete senza questo
E riderò a più non posso...rimodellerò il vostro indefesso vissuto con un numero
Lo stesso numero senza senso che v’à caratterizzato, plasmato e sconvolto
Mi disgusterò nel farlo, però al contempo, proverò un maiolicato gusto
Come tagliar a cubetti del parmacotto, delle mozzarelle o del pane secco!!!!
Le trasmissioni son state interrotte per quelle guerre telecomandate che voi state ancor sentendo
Dando credito, pagando col vostro inutile tempo, mentre vi rubano tutto quanto
Hahahaha...che bello vedervi dissolti in disfunzioni cognitive...biascicando...
Ho modellato ora il vostro funzionamento...chi non conosco o meno
Chi conosco o più, di chi crede d’esser un inutile ammasso di grasso
D’ossa appese, su d’un cartellone pubblicitario
Non v’odio e non v’olio...vi plasmo...

Per questo scrivo
Per questo registro
Per questo disegno
Per questo creo
Compongo
Riduco
Non m’interessa nient’altro
Nessun’altro
Amo me stesso
Non il solito balordo col soldo!
Per quanto lo farò non lo so?
Per chi lo farò?...nessuno!
Per me stesso
Il fine ultimo.
Tutto quello che leggete è finto
Tutto quello che studiate sui libri non ha fondamento veritiero
Tutto l’operato che ha portato avanti l’umano fin ad ora, è sbagliato
Ve lo dice e scrive chi ha ormai fatto tutto quanto...sperimentando
Ogni particella, ogni molecola...esplodendolo nel cervello!
Piangendo, ho trovato me stesso...nulla di compianto
Mille sforzi, per esser un principe dal felice motivo
Il movimento, è solo l’ingranaggio
Il crudele fedele, che uccide per lo stato
Chi è colui che non lo fa, per mettersi qualcosa nello stomaco?!
Fottersi il novantanove per cento lasciando a suo figlio l’uno
Ma poi gli spiega come far a venderlo
Sol prima di lasciar le spoglie da vivo
Le galere tacciono...
I campi di sterminio, assumono un valor di prim’adito
Alito adosso ad un cadavere, che non s’à d’esserlo
Gli sento addosso quell’odore da farmaco
E’ ormai spacciato...ma non si da per vinto
Lo sarò anch’io?...per niente affatto!


Quello, lo vedevo da dentro
Non era passato nel mio occhio
Me lo vivevo ogni nano secondo
Quando stavo fissato col ritmo
Oppur quando traballavo
Sul marciapiede, nel letto
Vedevo l’ombra farsi largo
Ero come all’interno d’un segmento oscillatorio
Dentro una voce, di vibrato cacofonico
Convulso, a tutto quel che lasciavo
Dimenticavo...non-praticavo...
L’oculo moderno
Senza giardino
Con tensioni respiratorie al limite del declino mentale...subdolo!
Cera del prato incolto e ne ero attratto
L’occhio ora, ne vedeva l’immaginario
Ma non si capacitava di quell’oblio
Del fresco che poteva dar quel pero
Enorme, quanto un capannone per l’expo
Quanto un pugno incassato nello stomaco
Quanto un fucile scarico nel difendersi dal nemico immaginario.
Infatti, non lascio tutto questo...fossi matto!...e lo sono...
Meglio pazzo che vuoto!
Ombra, nel finto caldo
L’umido...il sale nero...
Mi spacco il collo...

Lo faccio di continuo
Dal diciottesimo anno
Lo facevo anche prima, ma non completamente, purtroppo
Ero troppo dismesso, come centratura d’animico sortilegio
Ero braccato da demoni, che poi ne son divenuto amico...
Ora ci lavoro insieme...ogni attimo
Sotto la pioggia o col sol in capo.
Parto per il viaggio
Mi travesto il corpo
Lo distruggo se lo voglio
Se mi sento, lo posso anche imbrigliar al male darmiko
Decido io, quel che devo far del mio involucro!
La finzione è un metodo
L’attor è sol un numero
Il vuoto lo smaschero
Me ne tengo lontano
Lo distraggo e svesto
Lo miscelo con l'ego
Che più non ho...
Nell’io il trucco
Lavato dal vuoto...
Ventinove anni tutti d’un fiato...

Ti vedo ondeggiar
Nel crimine, agendo per ardor
Mentre sento il fumo salir ancor
Tribulando nella notte del candor
Dove il diavolo è tramutato in luce, nel crepuscolo del cadaver...
Ho il bianco in me e te lo faccio veder
Vestendomi di ner
Senza nervi ed i soli, son un film sbiadito, che riverbera nel vento...ed ancor
Il vento mi scalfisce la carne e mi godo il valor
Nelle note del verbo, dimenticar
Lucifero, lo muto ancor
Lo faccio mio, in fondo al cuor...

Ne trovi il motivo, ma non credo che tu riesca a farlo?...
Non mi conosci affatto bene, sebben io si...ho poter sul tuo corpo
Il tuo cervello lo gestisco come voglio
Il tuo animo è parte del mio sortilegio
Il camice t’ho messo
T’ho drogato!
M’illudi d’uccider ed io t’accontento
Mi controlli col tuo denaro, che a mio avviso, ho creato appositamente a bene di consumo tuo
Ma ora stai uscendo
Sei disilluso
Sei sconfitto
Hai sconfinato!
Mordo il tuo corpo
Lascio il mio liquido
Cospargo le tue energie con l’oscuro
Morirò, perché io lo vorrò
Nessun’altro s’ intrometterà...sarà dannato!
Peggio d’un killer seriale...peggio del clero e del comunismo
Peggio d’ogni finto burattino, mandato dalla famiglia che ormai ha perso tutto...

Avanti fessi
Bevetevi i riflessi
Ondeggerete nei boschi...
Bui saranno i vostri crani vuoti
Andatevi a farvi un esame di coscienza e poi
Uscirete per vedervi migliorati...forse depotenziati
Ma comunque in grado d'esprimer i propri rimodellati sentimenti...
Quel che faccio è predarvi
Quel che indugio è il seguirvi
Quel che mi piace farvi
E’ modellarvi!
Cercherò di mangiar meno animali
Mangerò solamente umanoidi
Vi getterò nei bidoni
Smistandovi
Uccidendovi!

Attraenti son i tuoi fiori
Tutti molto regolari
Cinque petali, 5 sepali...attinomorfi.
Calice a campanella, con l’ovario supero bicarpellare, con molti ovuli
Le foglie son lobate o composte, globulari, pubescenti o semplici.
I tuoi frutti son tendenzialmente formati da bacche, con svariate forme di colori
Siete profondamente succosi
Che boooniii!!!
Mi piacete selvatici
Anche voi velenosi
Pieni di alcaloidi
Crescete nel sud america...anche in australia, madagascar, sudafrica, messico e caraibi
Nelle zone fredde e artiche, non vi son tracce...meglio starsene lontani!
La specie nigrum e dulcamara, nasce sui territori nostrani...
Mezza dozzina di sottogeneri in una cinquantina di sezioni.
Di solanum ce ne son all'incirca mille e duecento speci.
Viva le patate, le melanzane e i pomodori!...

Vienimi a prender, non vedo l’ora di far quel viaggio
I cicli stan per finir o son appena iniziati?!...venite popolo
Non abbiate timori o paure infondate...siate voi stessi...ora ed in eterno
Brulicando nei vostri interstizi rotti, le nuove linee genetiche vi modificheranno
Violentandovi i più reconditi controlli mentali che avete fin ad ora subito ed acquisito
Passivamente o attivamente...complici e colpevoli del vuoto cosmico...
Occhi puntati ch’esplodono sul vostro involucro
Ed eccovi qui!...su questo pezzo di legno
Salvati, in fondo al vostro vissuto
Indegno...sporco...viscido...
Un genio, s’alza in cielo
Come un boomerang lo vedo
Sorvolar sul vostro cranio e poi un esplosione a tornado
Vi lascia lì, esterrefatti, piegati, contorti e morti...eccoti là...ti sei alzato!
Hai subìto e hai visto
Hai subìto e sei uscito
Hai resistito o hai acquisito
Sei riuscito a saltar oltre questo scempio...

Non ci abiterei mai, ma un paio di giorni me li farei tutti pieni
Non tanto per gli eventi, ma per le cattedrali
Per i pub e le formule culturali
Il resto è piacevolmente trascurabile...dato che vivo in posti più caldi
Più scoscesi e unici.
La sua storia non mi piace, specie dopo l’ottocento...e poi quei nazisti
Hahahaha...gli hanno cacciati a calci in culo quegli ebrei!
Non son di parte, però se leggete totalmente la storia delle migrazioni
Dalle pianure slesiane fin alle catene montuose dei sudeti
Qualcosa forse riuscireste a capir, di chi cazzo governa qui territori...
Per me è sempre la babilonia che c’è a roma o ad israele...a tokio o new york...londra o parigi.
Silenziosi devono star i popoli
Altrimenti vengon uccisi tutti quanti
Come quei poveri tedeschi
Grazie hai bastardi inglesi.

Prova ad assimilar una malattia incurabile
Moriresti per farti sezionar dalle umane scienze.
Se hai perso un caro e avevi dell’insoluti cosa potresti fare
Potresti imbatterti in un viaggio infra dimensionale??
Conoscer un militare pazzoide
Ritrovarti con tuo nipote
Dato che sei vecchio...ma giovane
Solo perché c’è questo insoluto, che tua figlia stà ancor vivendo in sé!
Provaci tu a diventar un fantasma, conscio del fatto, che non aveva ragione
Dove ancor quest’ultima, non esiste...perchè il tempo a ghostpolis non coesiste
E’ tutto caotico e pronto a dissolversi nel presente terrestre...
Mentre a rotoli vanno le vite
Sul portale tridimensionale...

Mi piace gustarmi un drink in tranquillità...meglio con una leggera brezza
Potrei andarmene in riva al mare, ma è troppo brutta la cosa
Preferisco la riva del fiume...c’è più intimità.
In onestà
Non m’interessa crear modelli di parametrica
Ne di programmazione intuitiva
Fanculo gli algoritmi della mal-vita
Voglio aver del tempo per lasciarmi andar sull’onda
Questa cosa, la trovo ogni volta che scrivo, ogni volta che cammino...senza nulla
Soldi o poteri non m’interessano...hahahaha!!!!
Consumar è basico per quelli come me...fateci un salto...v’illuminerà
C’è qualcosa in questa linfa, che m’attira visceral-mente...è una briglia
Che abbaia e abbaglia
Che frantuma e sussurra
Ma cosa sarà mai stà creatura
Dei sistemi dinamici modificabili nella realtà??...

Oso costantemente in me
Mi rapisco e poi mi getto sulle fiamme
Ve lo avrò detto una multitudine di volte
Ma non stento a cambiare...m’evolvo in altre forme
Forme che non si possono veder, se non siete pronte ad uscirne
Uscir dalle vostre caricature, misure, funzioni e inutili vicissitudini singole...
Credete che il vuoto poi, vi permei con i vostri atti coraggiosi...hahaha...non esiste
Non esiste nulla nell’oltre...ed è per questo che non esiston le paure
Quelle mortali...quelle insopportabili ansie dei programmi di regime
Delle famiglie...delle generazioni...delle cariche...delle diocesi bellicose.
Distruggendovi non risolverete nulla...ed ecco che appaio...son nel vostro essere...
Siete risucchiate
Siete rinnovate
Siete minuscole
Come cenere sulla pelle
Manti, che sorvolano dall’esterno del cratere
Circolando...nell’infinito ricercare
Cerchiare
Cucire
Cucinar quella carne
Di freschi organi e putride coscienze
Verreste sputate in un attimo...non ve ne rendereste conto...ma esiste
La croce uncinata a doppio senso procede
I triangoli, in mezzo all’ipofisi arancione.

Mi vedi ora
E poi guardi l’ora
Ma son sparito dalla tua vista
E’ così che funziona.
Voli e poi, ecco la terra
Dove i cuori, son a consumo di quella società
Scavan nel torace...squartando le ossa.
L’insana volontà di farla finita
Quante volte m’è capitata?
Una scusa per amarla
Due corpi e un’anima.
Solitudine è morta
Si chiama vita
Eccomi qua
Woilà!

Siete in 72...mi par che così dicano...?
Lo sapete già...non osservo nulla di questo credo
Ne dei demoni o degli angeli...però ho studiato e lavorato con loro
Lo faccio tutt’ora...sebben non esistano e sian frutto d’invenzione...ma non è questa la scintilla che ha l’uomo?!
Usar queste duali forze per crear l’eterna lotta tra il chiaro e lo scuro.
L’ho sempre miscelata...personifico entrambi i lembi e son nel centro
Amico d’entrambi...odioso per alcuni e mortifero per molti altri...ho pregato
Lo ammetto...ma non do nessun credo al germe dell’illusione che plasma ancor molte culture e fedi di sto fottuto mondo.
Mi piacete quando fate l’attacco
Stò al gioco...ma poi ghigno
E non ve ne rendete nemmen conto!
Hahahaha...come cazzo godo!!!!!
Salomone non era in grado
Son dopo il trentatreesimo

Una donna vestita in nero, m’attende alla hall della casa
Ho visto nel suo sguardo quel lutto e non gli piace la cosa
Suo marito è morto un anno e mezzo fà
E ha due figlie che tengon delle attività
Sento in me l’ostilità...la morsa
Non posso starmene là
Ma ce devo dormir na notte e poi via...
Le altre donne sembrano fatte con lo stampino...occhi azzurri e pelle chiara
More e a capello lungo...alte e sgargianti...poche son goffe e con la gobba.
La peste si diffonde nella mia testa
La mia carne s’è appassita
Mentre guardo i fiori fuori dalla finestra
Il vento gli spazza via...ma lor resiston alla tenera violenza.
Il monte che s’erge sul golfo a picco sul mar...come n’ascia, mi ridesta.
Ci son sol vecchi e delle scolaresche...mi guardan con sospetto ed invidia
Una ragazza bionda s’avvicina e s’apre con me...ma sento in lei una malattia
La voglia e l’attrazione d’intenti fan si, di schivarci con lo sguardo davanti alla nera donna!
E’ bello il contatto, sebben sia l’alcol a trattener la facciata burlesca
Altrimenti, cosa sarebbe successo in quella notte buia e tempestosa?...

Mi spiace per voi tutti
Chi non ha l’anima, dovrà lasciar i corpi vuoti
Tutti brucianti nell’aria...cadaveri svuotati...
I restanti, saran affranti!
Per me non cambian l’intenti
Ne sapevo già i risvolti...
Ho na multitudine di spiriti
E le bevute tra amici sconsolati
Mi rendon i voleri sempre più consolidati.
Nel mondo dell’immortali non esiston i raffronti
Lasciatevi dissolver dal tempo e dallo spazio...stareste più centrati
Ho provato moltissime volte questo che vi scrivo e lo proverò altrettante volte con i restanti...di voi, tutti...

Da anni guardo schermi neri
Flash continui nel cervello...ho cambiato gli occhi
Non posso vedervi
Devo lasciarmi andar con le reali conclusioni
Ma poi...
Ecco che le immagini ritornano nitide...sol al buio di quegli sguardi
Se non visti
Spariranno nei sensi persi
Travestiti da occhiali
Da lenti
Su bivi...
Che si faticheranno a veder coi propri sensi
Figuriamoci con i carnali occhi!
Non vado dicendo d’esser cieco o di star per diventalo...è sol un sali e scendi
Un avvicinarsi e un allontanarsi...
Le storie genetiche m'influenzano, a non vedervi
I manifesti sintomi, che da anni appresi...
Son l’unico che vede, senza appannamenti
Nel buio o nel sol accecante, in questi tempi unici...

Eccoci di nuovo qua!
Non mi ricordo nemmen quando e come sia finita la prima?
Questa seconda, è più insolita.
Non sembra rapir nessuno...ne chi ha anima...
Ma potrebbe alluder a qualcosa che riecheggia in quella radura
Nell’oscurata memoria...voluta dalla mistofelica società odierna.
Ancor omicidi si nascondon all’interno d’essa
Dove le streghe passano in secondo piano...sopra le ossa
Succhiando ogni lor essenza
E poi cosa ci sarà?
Menzogne...all’interno di gesta mummificate...senza vita
Sfilar in palazzi ampi e colmi di milizia
Organi della repubblica
Organi della curia
Organi d’avarizia
Che vorrebbero quella casa
Ma è sol per qualcun che potrà
Mi sembra di sentir il mio taxista!
I ricchi vivono così...non hanno la parte destra
Ed ecco perché lavoro in combutta con lui...per salvargli l’anima malata...

Mi sento da sempre così
Perchè dovrei convertirmi?
Mi sento nei beni e nei mali miei
E come plastilina mi modello i pensieri...
I filosofi son una legione e i politici gli dan i soldi...
Chi scoprirà la propria virilità in intima sensibilità, potrà aver via libera...ma poi...
Sarà costretto a farsela andar...a subir d’igni cosa, in lande fredde e desolanti
Proverà cosa sia la manipolazione e l’ingiustizia...ogn’istante...nei giorni
Insensati...dove le corti giuridiche provvederanno a crear i motivi
Per poi intrappolar successivamente...sol per dei gesti inconsulti
Per delle pacche sulle spalle...su donne con seri problemi
Che non stenteran a denunciarvi...non loquaci...
Le chimiche reclute, saran i sieri donatevi
Che ansimando, avete accettato zitti
Per dell’incarichi ormai decaduti
Brucianti sui ricordi
Alchemici...
Eccomi!

Lo bevo sempre
Non posso farci niente
Mi cola addosso eternamente
Seppur sia nel fisico e non nell’etere.
Lo spirito è libero e non ha croce...
Il demone
La seducente
All’interno del quartiere
Un’altro quartino butto giù...e stò per rinascere
Seppur non proverò più quell’amore...
Senza quelle droghe...
Senza quell’ardore.
Cristo sei in me
Cristo non c’è
Cristo mente
Cristica-mente...
L’illusione è giunta sulle strade
All’interno della disperazione di chi crede alle leggende
Al di fuori non esiste nulla di questo...venite creature
Espandetevi e ubriacatevi col mio sangue
Un bacio e poi vedrete...saprete...

Non mi va perché c’è troppa gente di merda
Non me la sento, perché c’è la pioggia
Non ho voglia son stanco...è stata na tremenda giornata
Non potrei nemmen pensar che si sia fatta quell’acconciatura
Non posso creder che quell’anziana è saltata sul tagadà
Non posso uscir, perché stò a palla in casa
Non vedi che ho lavoro per na vita
Nemmen pensi a questa cosa
Ne tè, ne la tua matrigna
Ne alla sorella
Non gli và
E allora che si fa???
S’esce o si stà a far un cazzo...in questa cecità precaria
In questa latrina a forma di loculo, però ben arredata

Chi si fa sedurre e imbrigliar dai sitemi, sarà corrotto
Non ci sarà terapia che gli potrà far migliorie...sarà adottato
Del tutto amalgamato geneticamente nell’agglomerato farmaceutico
Potrà usar stimoli d’ogni sorta, ma non avrà alcun nervo
La sua decisione, sarà del tutto azzerata e al suo posto
Ci saran degli esperti che lo indirizzeranno.
Chi non controlla la propria ansia è malato
Non potrà mai aver controllo sul suo lato emotivo
Non potrà nemmen fuoriuscir dal proprio corpo
Non deciderà nulla del suo operato!
Quando sento che le casistiche son abbastanza alte, allora m’allarmo
Ma per ora son basse...quasi nulle...ma chi ha paura delle stelle è già morto
Non solo per questa cosa...ma per molte altre fobie, manie, ossessioni e quant’altro...
Chi porta avanti il lavoro gerarchico del proprio padre...questo è un sintomo
Che poi magari, nell’inconscio, non si riesca da subito ad individuare...fa pensar molto
Soprattutto perché i singoli soggetti in campo di studio, son degli esperti di primo rango.
Mi vien da pensar che son pochi che controllano il mondo
E se una piccola casistica andasse proprio su questo gruppo
Proprio per genetica, per carattere, per gerarchico copricapo
Allor vorrà dir che il mondo in cui vivon miliardi d’esseri, è profondamente malato
Ed inconsapevole d’esserlo!
Secondo le mie ricerche, tutto ciò è reale ed è palpabile in ogni ambito
Nell’istituzioni, nell’istruzioni, nella ricerca, nel viver quotidiano...
Quando guardo il cielo stò da dio...haha...non credendolo...

Non c’è niente!
Non fidatevi della fede
Mi gondola nella mente
Sulle acque del niente
Inesistente
Impassibile
Imprudente
Inattuabile
Ineluttabile
Imprescindibile
Oltre la bile...l’essenze...
Simboli, per definir quel che non c’è...
Fantasie che praticano le religiose fedi...nelle demenze cognitive...
Oso dirvi questo, perché son reali...quanto le dighe velenose
Che riflettono la luce del sole...cambiando l’ambiente
Alterando le situazioni...e poi le linee delle rotte
Aerospaziali...come fissi puntini in lande desolate
Colme di croci, per eriger ancor altra fessa morte.
Non potreste veder lo smaltimento delle carcasse
Senza qualche parte mancante
E con acquisizione astrale...
Nulla potrà farsi vedere
Dico, a chi non crede
Scrivo, per il potere
Oltre la morte...

In tempi antichi, veniva chiamata da plinio obsi(di)us
Ha bordi traslucidi, è quella nera...succubus
L’arcobaleno è quella super, per le strass...
Le incursioni, di cristobalite nel fiocco di neve...mi da stress...
Quella giallastra, dorata...tanto amata da anubis
Ha chiazze rossastre su sfondo nero, come satanas
Poi, vederla nelle fiamme quell’argentea e sublime stars
Dove la lacrima scenderà, da quella carcassa di luna...shhh...
Tre quarti saranno di biossido di silicio...dove diverrò piano piano così...thanks
Litotipo in colate di chimismo da riolitico e basalto...pau, marrubiu e masullas

Così in sù e così in giù...specchiato e capovolto
Provateci a parlar, pregatelo per qualche minuto
Vedrete che potrà farsi vivo e in un attimo farvi temer quell’atto...
Non troppo forzato
Non del tutto coinvolto
Non del tutto persuaso
Vaneggiando nell’abisso
Provandoci ancor, me ne son accorto da subito...
Così potei andar sù e giù come volevo!
Il sinistro è nel destro
Il destro nel sinistro
Il sole in alto
La luna in basso
L’infernale fato collassato
Il paradiso fatto è mutato
Non esiste nulla di tutto questo
E ve lo scrivo a più ripetizioni...non c’è altro!...
Posso accennarvi di cose che non hanno un poter verbale da materializzar al conscio
Ne per chi voglia definir teoricamente e alchemicamente tutto questo.
Le croci non esistono
I cubi non esistono
le masse di stolti che seguono un sintomo falso
I cubi trasformati in incubi, per i concubini che controllano il finito mondo...
Alzo il corno
Abbasso l’ago
Astro che indico
Astaroth, sul destro
Asmodeo, su quello sinistro
In basso...nel centro...il serpente akashico
Splender ancor sul sentier che ho tracciato, prima d’esser partorito...

Danzo quà...in mezzo...
In fondo, son giunto così da quell’interstizio
Non potrei starne distante per molto
Sembro pazzo!?...ma son allegro
Galleggio nell’aria...sullo sfondo
Di quel lacustre dipinto...una tela concepita nel millenovecentocinquantatre da guttuso...
Da quel detto mbuki che mi fa saltar sui buchi, che mi vedo sotto...
Eccoci fermati a cento vent’anni fa...quando tutto si plasmò
Tutti ballavano all’interno di party illegali...come fosse tekno
Ma non lo era...era un basso ostinato
Lo faccio ogni volta che vedo un basso
Alzo il braccio sinistro e lo suono ripetutamente...cazzo che bello!
Son come sceso nella palude...ma in fondo, son rimasto sempre fisso sul terreno
E vi giuro che non mi drogo
Non ho mangiato troppo
Ne ho bevuto molto
Eccomi di nuovo
Son pronto

Nel buio dell’esistenza, cosa potrebbe esserci dopo tutto quello che si è vissuto inutilmente?!
Cosa c’è da far in questo momento, nel frangente ch’esci dal buio...da dormiente!?
Non riesci a parlare
Non riesci a far niente
Non potrai far parte della grande menzogna al capitale
Non conterai nulla sui tabulati d’algoritmo...ma hai anima con te.
L’evidenza del non-fatto ti ha raschiato la carne
Dall’interno, qualcosa inizia a vibrare
E’ un demone o sei te?
Chi potrebbe essere!?
Metti in dubbio ogni tua emozione
Ogni tua estrazione sociale
Ogni credo che t’han insegnato a perseguire
Ogni ordine che t’ha reso così inutile!
Metti in discussione ogni cosa che sia parentale
Le genie ora, le controlli tu...solamente la tua piccolissima parte
Quella stessa, che scalpitava di farsi più grande...è dentro te!
L’esterno ti sta a guardar, ma non capisce...non intende.
Dentro alla piscina di questa grande matrice
Ubriachi di tecniche predatorie e retrograde
Squartar chi era come te...chi vuol soffocare
Quella scintilla che è il vero vivere...fanculo il potere!
Non pensar a nulla, è infezione!
Non regalar nulla, per amore...
Non rispettar chi ti vuol uccidere.
Il crocefisso, l’ho gettato nelle fiamme
La cartella elettorale e le carte bancarie pure!
Ho tagliato i ponti con il passato, ma tenendomi le fatiche...le bugie...le malattie
Son passato oltre da molto tempo ed il bello è, che mi dicono, quasi sempre, di non capire...

Sulla fronte...allungarsi altre quattro linee
Sul petto la sezione è completata...non c’è più il cuore
Il mirino, che appoggia sul poligono di lancio è tremolante
Il puntino lontano è stato preso sull’orecchia...c’è sangue!...
Non potreste far una cosa sana e non rompere più le palle?
Dato che il modello da voi prefabbricato non mi è mai andato bene
Ed è un fottuto, retrogrado e demagogo male!
Un supremo crociato, che uccide per il finto potere!
Sulle tre croci era presente
Sulle mani di quelle suore
Sulle vesti del prete
Senza eloquenze.
Cadendo nel buco delle vergogne
Confondendosi con un’altro seme
Cadreste da subito, senza mai emergere
Non vedreste cosa c’è in serbo per voi...non è importante
Siete feccia...non servite nemmen a concimar i terreni delle culture!
Non potreste viver bene, sebben v’abbiano ingenuamente infarinato le pratiche genomiche...

Da decenni, secoli, si cerca di far collassar la razza umanoide
In parte è successo, ma c’è ancor quel germe che sopravvive
E’ come una cellula di morte
Vive per aver altro male
Ben pensando d’evolvere.
Eccomi ancor qui con voi...creature
Siete pronte al crollo creato a tavolino dai poteri forti, che non han più tal potere?
Oppur siete convinti che le finanze sian ancor impossibili da estinguere
Che le annesse banche, con le preziosissime famiglie siano l’apice
Dove un piacere, è scambiato per miliardi di creature future
Squartate, per il semplice tornaconto delle grandi aziende!
Dove siete amici del mattone?
Dove siete amici del panettone?
Dove siete amici delle scampagnate?
Dove cazzo andate voi?...credete di cambiar le carte sul tavolo e distrugger le regole
Ma siete piccole...minuscole...
Venite con me e v’indicherò cosa perseguire
V’allaccerò nel grande cosmo, che tutto vede...
Le anime non-vostre, potreste vivervele in santa pace...
I conseguenti crolli d’ogni poter dominante.
I fratricidi, per un dio inesistente
I conflitti che causano pestilenze
Le dicerie sui media...nulla ci sarà più...tutto sparirà per sempre!
Il crollo totale è imminente
Il crollo è già in atto...ma non sei te?
Il crollo dei mercati, dei matriarcati e patriarcati e di tutte l’egemoni faccende...

Scacci il male da te
Sputi fuori quel dolore
Usa erbe e simboli per esorcizzarle
Collegati con la regione di mosè
Non confonderti, per apparire
La religione non esiste...
Cosa cazzo credete
Che salvi dal male?
No!...certamente!
Sincretismo uniforme
Cosmogonia e teologia che prevede di adorare
Loa o iwa, è qua con te.
Potrà farti morire
Potrà farti rivivere
Porterà a te un solievo non-stabile
E’ com’esser nell’oceano del niente...
Dammi lo sperma, l’urina o il sangue mestruale!

Se hai la dote dell’ascolto accoglimi subito.
Esser gentile con te stesso potrà darti amor per il prossimo.
Sottile, è il collegamento che s’insidia nel tuo organismo
Il tuo finto cervello vaporizzato...inumidito col vissuto
Dai, sii complice di tutto questo gioco perverso
Amati ancor un po'...datti al tuo demonio
Non esser ceco...non esser sordo
Non farlo per un amar soldo
Sarai libero da ogni stramonio
Da ogni presunto cappellaio matto!
Unico vivrai...in te custodirai il frutto sano
Non lo darai mai a nessuno
Non lo farai veder a nessuno
Non ti s’avvicineranno per prendertelo
Se qualcuno proverà a farlo...ecco lo stampo!
Morirà all’istante...peggio d’un infarto.
Ascoltalo amico e abine cura di tutto questo
Non provar emozioni d’umanoide sfregio
Inventati il tuo stato d’animo
Abbandonati al tuo deserto
All’interiorità che hai svelato
Ad ogni pezzettino di succo linfatico
D’energetico e impuro atto debitorio
Abbi in te, il genio che t’ha formato
In un pargolo equilibrato...ed ascoltalo...
Sii svuotato da ogni pre-giudizio e contraddittorio
Colmalo con un’assoluto distacco da tutto questo scempio
Da ogni religione, politica, militarismo, moda, tecnica o eroismo
Brucia tutto sul largo fuoco che arde dentro di te...plasmalo!

Sei al di fuori
Non ti si può veder in questi luoghi
Potresti arrivarci, sol se ci son moltissimi morti omicidi
Battaglie epiche d’antichi rapporti storici
Ma mica stai fuori da noi
O forse si...?
M’informi, ma so che son fesserie...non è da crederci
Porca merda!...ma tu ti fideresti di chi ti apparecchia la tavola senza bicchieri
Senza tovaglioli o piatti e ti dice pure che ti devi arrangiar a far tutti i cibi???
Io no!...al massimo, potrei ribatter sul fattor dell’arrangiarsi
Ma in fondo, non sentiresti nemmen questi di-verbi!?
Gli son costati cari
Extra ed ordinari servigi
Per qualcun che gli schiavizzava...come dei bianchi topini
Servi di chi non conoscono e colmi di pustole...ed inclini all’omicidio di bimbi!
Gli arcobaleni nel cristallo, che non avevan mai visto...eccoli qui aperti
Come piccioni sul manto stradale...ricci senza punteruoli
Serpi, non abbastanza coperte dalle vegetazioni
Perchè impestati, quei campi di prodotti chimici
Per preservar altri cagionevoli seminari
Dove portano ad altre lusinghe, in
Mercificanti azioni ripugnanti!

Non arriva mai
Sulle case, brillano i cristalli!
Arrivando il caldo poi...
Per cosa s’attuano i proclami?
I reclami son sempre dietro la tribuna dei minorati
Mentre il processo all’omici-dio va avanti!
Tutti pensano che siano aperti i comizi
I modelli genetici incarcerati
I rami mescolati con le radici
I rosei biancori di quei visi caldi
Imbiancati dalla morte prematura...ecco i vicari religiosi
Assumersi gli opposti premi...nelle menti sedotte da chi porta ancor delinquenti
Emissari di sua maestà, che non esiste più...è morta molti secoli fà...e poi
Il fiato, scongelar le nevi sporche di quei territori dei voivodati.

Nel buio mi son ri-trovato
Trovando i fantasmi del passato
L’ancestrale strato che s’era calcificato
Il magma nero, che uscendo, m’ha tracciato
Tagliato, come all’interno d’un quadro d’amianto
Astratto quanto un impressionismo vivo e immortalato
Nel crocefisso, da prima bruciato
Dal primitivo immaginario tradito
Ho trafugato l’eurea che m’avevo sottratto
Ante ad un anno e mezzo prima...poi sconvolto son caduto
Atterrando con sagacia e total fiducia sull’akashica forza, che ho trattenuto
Viva, dentro di me...nell’inconsapevole cupola d’acciaio...insonorizzato
A scapito di relazioni degradanti e da manicomio prefabbricato
All’interno di gallerie buie e puzzolenti...senza fiato...
Il cervello mi si stava staccando della pareti...oliato
Ben sgusciando dal viaggio fatto...

Son pronto a giocarmi tutto
La mia creatività e il mio lutto
Ho perso di tutto
Ho trovato un farabutto
Son adagiato al mostrami di tutto punto
Svestito
Sporco e smarrito
Con tanto amor da dar al prossimo testa da cazzo...naturalizzato!
Ambasciator del nulla che m’ha creato
Pronto
M’assento
Mi modello all’interno dell’anfiteatro
Svuotato
Impolverato
Asceso, per un talento attribuito!

Guardo il cielo e mi sento piccolo
Fuso con i punti colorati che osservo
Mi butto dentro e ho un capogiro.
L’assenzio ha funzionato
Ma non l’ho bevuto
L’eroina non ha funzionato
Ma nemmen questa me son sparato!
Ho fumato della bona erba e poi ho visto
Alla fine, che non era nemmen un buon segno!
Ho bruciato e annerito il mio animo
Ho frustato il mio corpo
Senza toccarlo
Arricchendolo dall’interno...
Un prato che non ho mai sfiorato
Nel buio, di questo astral'atto
Che m’ha portato al rispetto
Ad aver un tatto profondo
Senza confini e mattoni d’attrito
Sebben quest’ultimo, me fà scalpitar in ogni limbo!

Nella follia
Non me ne frega se sia negativa o positiva
Nella loquacità
Non me ne frega se sia vistosa o precaria
Nella sfacciata nudità
Non me ne frega se sia capita o ostraggiata...
I demoni m’accompagnano all'al di là
Non c’è nessuna vetta...l’uomo non ha più la sua utopia
Poco tempo, per viversi ancora questa serata
Diluisco l’energie, per chi ha ancor quella scintilla
Nonostante i sieri e le droghe...le povertà...
Non demordo e vado avanti ad ogni passo, in ella
Nelle poche ore che restano per viverla
Non rimpiango nulla...ne la metrica ne le grida...

Respiro ripetuto...
Ho lo sbarazzino temuto
Con me, un tappino...
L’imbuto odio.
L’esperienza è dentro il cielo interno
Lo vedo solamente se osservo
M’inquieto l’intelletto
Redimo l’ego e l’io
Lo riporto a zero
In un buco nero...
Inventato, dallo sguardo impazzito
Fissato su d’un punto di non ritorno
Il confine dell’orizzonte modificato
Il volo d’un assassino, nel cielo oblato...
Il cadavere di me stesso, nel buio dell’indegno
Di colui, che non decide nulla del suo tempo
Del suo agglomerato...lo lascia ad un’altro
Che genererà n’altro buco immenso.
Capitali senza tracciamento
Mistiche soluzioni d'allineamento
Plasma, che modella il campo di concentramento
Sparendo oltre quel buco nero...tutto è vano
Non si vede più il prisma...impassibile del fato
Che gli ha portato questo stimolo
Precario e per nulla grato.

Procrear per poi bruciar
Eriger per poi demolir
Amar, per poi odiar
Nell’opposto...dal fattor emerger...
Ammirando il passato degradato, che s’è lasciato al posterior
Vissuto si...mangiato anche...ma per l'altri predator
Dove gli spiriti non ci saran più...per...
Per farvi ridestar
Per farvi viver
Per cullar
L’inutilità dell'osservar
La culla dell’umanità perduta, è giunta sul focolar...
E se pensiate di riavvivar la fiamma, vi sbagliate...alla larga dal detrattor!
Succhiatevi i mefistofelici sintomi da n’altra parte...per favor
Fatevi i cazzi vostri e non infamate più gli errori d’orror!

Ho le radici piantate nel terreno
Ho i dread che saltano sul suolo
I frutti elargisco, per ossimoro
Combatto sol se c’è un obbiettivo
Un valor che non posso redimermelo
Sbucciandolo, con le dita da galeotto...
Non lo dico per sentito dir da quest’ultimo.
Sò cos’è il degrado di quest’oggetto spiccio
Mi disgusta il fatto che tanti lo copiano
Ne traggono giovamento economico
Lo spacciano come fosse figo!
Il presidente è sempre falso
Ama esser pagato
Con un ego smisurato...
Segue l’organo, dell'omologato tripudio
Non lo sosterrò...per nulla al mondo!...
Non mi fido di chi è pagato per mentir ogni giorno
Salvo, sol se chiede qualche soldo al bordo della strada...magari suonando...

Mangio crateri
Mangio astronauti
Mangio croci
Mangio spazi
Mangio ogni struttura dei poteri
Non posso farlo?...allor, non chiedo più niente a degli amici finti
Mi perdo, mentre mi mangiano i lor sicari?...
Non vedendo più quelle luci
Non obbedendo ai dittatori
Molto lucenti...solcando i cieli
Meritando sol i mediocri intrugli
Modificando solamente i pertugi genetici...
Mangio lune, che non esistono...sbattendo sugli specchi
Sò che tutto ciò è un sogno irreale...sò che non porterò mai con me quei criminali...

Il mago che t’illude
Il finanziere che ti promette
Il poliziotto che ti mette le manette...
Lo sguardo, è sol per te
Lo cambio, è un infante!
Sei svuotato dall’incubi
Il plastico di gomez, è esploso per valor dell’intenti
Le magie, non son altro che invenzioni mentali
I cerebro lesi, le chiamano divinizzazioni.
Segni premonitori
Son sol sogni assassini
Son meri intrugli di illusioni
Le metriche delle reti del piacer, son finzioni!
Non sento più niente, perché ho già espresso ogni mio frangente nell’emozioni
Dal tocco di quelle reti
Dal veder nei bui degradi
Dall’assumersi i responsabili...
Le streghe danzano nelle mie narici
Sentendo odor di zolfo e polveri sottili.

Per la scienza esisti...ma dove son le prove
Oltre che alle formule, le teoriche scritture
Le parsimoniose lezioni in quelle scarne aule???
Dove si potrebbe cercar ancor queste stratificate usanze?
Usuraie
Ucraine
Ubicate...
Facevano del bene, quando cera il regime delle russie unite
Ora mi sa, che son sol polveri di vecchie ossa...storie sepolte
Perdute nelle memorie, ormai incancrenite dall’omologazione
Sgusciando dal regime imposto...per dettame, fatto da quelle logge!
Stratificate
Stereofoniche
Stereotipate
Crear squali per estorcer altre anime e ricrear un fazioso potere
Oltre agli squallidi caseifici costruiti al tempo dei bolscevichi...virale
Come un virus da decodificare, con inneschi nelle cellule del viandante
Perdendosi nel reale reame, prefabbricato dai latifondisti del poter antecedente...
Assurde
Astruse
Assidue

Stima per nessuno
Nemmen per me che ce l’ho!
Non ce l’ho?
In dio non credo
Nel creator del corpo eterico...certo!
Posso vederlo in ogni secondo
Lo faccio mio
Lo plasmo in un matrimonio
Critico ogni cosa mi sia ostile...ma lo sto ad ascoltar ogni giorno
M’entra nel cervello e m’esce come uno stronzo
Ho sofferto nel gettarlo in quel buco
Ma dovevo farlo
Nessun me lo ha ordinato
Ne l’io...ne quell’inferno paradisiaco
Ne il guardiano di questo mondo recintato!
Censurami lo scritto
Censuri te stesso!
Mi difendo con questo
Lo emulo sol se necessario
E lo ingurgito tutto quanto
Ogni giorno
Biasimo
Depreco
Deploro...
Ad-dio francesco
Ad-dio ogni frate proclamato santo!

Son morto tre volte...
Nel sonno non le conto le volte
Vedo sol cupole sopra le teste
Che agonizzano...nell’ansimante...
Chiedono elemosine per delle manfrine.
Se sei artista è plausibile l’errore
Lascia perder le stime e le tecniche
Il mondo è riflesso nelle note.
Allor è sbagliato...e allor come migliorare
Come far a portar avanti le conoscenze??
All’interno di questo sogno eterno...inesistente.
Amo dirvelo con le scritture a cazzo di cane
Forse son le migliori che scrivo...per te
Per quel vostro buio interiore...?!

Dammi il malocchio
Dammi un sintomo di quel che stai facendo
Lo sentirò anche se lontanissimo
In un’altro stratificato universo
Dammelo con il groove che scende dal basso
Lingue d’amianto coperte d’acciaio
Il cadmio ingoio, tutto quanto
Morirò giovane e bello
Antico e indemoniato
Nell’incubo, ho il sogno prefabbricato
E’ tutto tuo questo regalo
Te lo urlo abbassando il vocabolo
Riducendomi lo spazio...riducendo pure il messaggio
E’ un massaggio fatto con punteruoli acuminati...è dentro lo strato
Centotrentaquattro è il suo livello
Oscillando nel mantra del vuoto...
Le ossa ondeggiano
Le carni si staccano
Il sangue, ingurgito...

Sentitemi bene paesani!
Non crediate a nulla di quei discorsi
Piangerete i vostri figli e i prossimi nipoti, per almeno sei generazioni
Portatevi oltre a queste elucubrazioni!
Fatevi sentir con l’animi
Senza corruzioni
Girate a sinistra e poi...
Girate a destra e poi?...
Sentitevi unici ed univochi
Unite i puntini e non votate più per quei farabutti!
Sentite questa canzone e sopra rideteci
Oltre i confini…l’impopolare vivervi
Fottetevene dei circhi e dei salari
Dei patrioti o dei mercenari!

Quando ti va bene tutto è sempre bello...ma potrebbe cambiar tutto no!?
Oppur ti muore una persona cara...e poi non riesci ad incanalar il pensiero.
Quando pensavi a quel ricordo che non ritornerà più, sei ormai già anziano!
Oppur non ti ricorderai nemmen di come stavi un mese prima...è troppo lontano...
Hahaha...lo sò cosa ci si prova a cambiar via, stato emotivo, operato quotidiano
Ci rido sopra, perché so che non avrebbe senso ritorcermi i pensieri su d’esso
Anche ora che scrivo, penso a come farlo...se mancasse un’altro tassello
Senza la presunzione di dirlo a qualcuno...di farlo saper a quell’organo...
Ho cominciato a veder l’altro lato a tenera età...ed ora l'ho rivoltato!
Non ricordo più quante volte...tre o quattro?
R-iniziando da capo...perdendo...lasciando
Mi rialzo e danzo...da morto o da vivo
Non cambia di molto...ho unito tutto
Stò elevato perché so d’esserlo!
Se non avessi uno schermo
Se non avessi uno spirito
Se non avessi un lato
Multiplo e variegato
Non starei su sto mondo...

Ti sento strisciar sulla pelle
Sei freddo e viscido...ecco le sanguisughe!
Sei entrato in me
Mi gestisci la carne
Son tutto tuo e mi piace
Anche perché non sento più niente!
M'osservo dall’esterno...come in viaggio astrale
Corone di spine su ogni parte della pelle
Mi pungono, tutte insieme
Mi lancio dentro il fiume
Mi lascio andare...
L’amante cos'è?
Il diamante?
La carriera errante?
Dove son le vie tracciate di voi insulse creature?
Le vostre vite le avete regalate a quell’eggregore
Non sarete mai più amiche di quelle formule elevate
Non potrete più esister in queste sembianze
Ne con energie, ne con forze...svuotate
Perirete piano piano sulle terre
Uccise dentro quella palude
Sepolte da coltri di carte
Inutili quanto sporcizie
Dannate, per sempre
Addio puttane!...

Ne avete da venderne
Ne avete fatte delle regole
Ne enunciate ogni giorno sulla tele
Spargete, il seme della contraddizione nella rete
Ne siete colme...fin a farvi fuori da sole...inebriandone l’emozione
La ragione, la si dà a dei tuttologi...alle controfigure all’interno dei programmi di regime.
Ne avete molti di figurini, che posson entrar a far parte del grande gioco della finzione...
Calciatori, comici, musicisti, cantanti, presentatori e molti opinionisti...a frazione
Nella coassiale alienazione
Nelle pseudo scienze della multinazionale
Nei mercati liberticidi e stracolmi di perfezione
Anche se quelle mete, son lontanissime
Più son agogniate e più saran finte
Come le ragioni delle agende
Delle distorte politiche.

Venitemi a trovare
A scovare
Se volete anche a scopare
Ma non mi troverete
Uso l’invisibilità...siete incapaci di far una cosa del genere
Se ce la farete, vi pagherò una pizza alle zattere...
Se non saprete dove andare
Chiedete al mio demone personale
Lui sa tutto di queste vie, chiamate calle.
Le terrazze, son pedane sul mare
I grattaceli, iniziano da sotto il livello del mare
Son anche più lunghe di quel che si vede...
Non potrete capire
Non riuscite nemmen ad indagare
Non ci arriverete!
E’ dura per voi creature basse
Sotto le terze densità dell’esistere
V’è impossibile veder certe cose...
Pensate a cose inutili e bellicose
Trucidate a ripetizione le anime
Il rispetto non lo conoscete
Addio creature amorfe...

Metto una croce sul foglio protocollato
Metto una croce sull’esistenza da strapazzo
Metto una croce su una testa che non sa nulla del creato
Metto una croce pesante sul corpo santo...poi lo brucio tutto quanto
Mi metto a disposizione per chi voglia chiedermi delucidazioni a riguardo...
Non tanto per l’atto o il gesto...ma del dopo
Cosa ci sarà dopo...le ceneri si spargeranno
Oppur verran date a chi di dover?...hohoho!!!
Questo non lo posso dir...però serviran per l’orto
Oppur per il vostro colonialismo
Oppur per scacciar il maligno
Che a vostro malgrado...
Non esiste affatto...
Dieci comandamenti incisi sulla pietra d’alabastro
Scrittura indecifrabile per tutte le speci d’umano primitivo
Ne il clero, ne lo stato profondo, ne l’esoterico e ne lo scienziato!
Ed eccovi che m’internano
E badate bene...non stò ipotizzando
Potrebbe succeder veramente nel prossimo futuro
Ma ricordate che ho dei poteri...e sapete che, non accetterò mai il corrotto stipendio.
Sti cazzari con penne, a cui piace dar multe all’ipotetico dio reincarnato...
Ne son esente da tempo e son contento
Ne resto fuori...mentre qualcuno mi da na mano
Lì all’interno...amministra il mio pensiero dettato...
L’appuntato è morto, perché era diventato mio amico
Il maresciallo l’ho mandato in pensione anticipata e il suo amico
Nessun lo ha più visto...sparito dalla circolazione...ma in circolazione c’è veleno...
Nessun potrà mai vederlo...il capo della repubblica è stato decapitato
Gli scagnozzi del potere secolare, hanno tutti perso il cranio...

Onde su onde
Evitarvi per morire.
Son le mie parole sconclusionate
Non decifrabili...ne risento dalle correnti d’arie
In macchine piccole e guidate da chi la mente ha perso, su tutte le caratteristiche...
Antidepressivi, ansiogeni e calmanti del carattere
Sostanze che assumono le carni ancor calde...molle e gonfie
Onde, che m’arrivano dalle antenne
Gamma e tetra...beta per sognare
Sto ancor senza cellulare...

Sei un eroe comparso nel cielo
Sei colui che ha liberato la terra di uruk e poi ha sfidato il solar dio
Cancellando tutto quanto il suo operato.
Nessun ha mai decifrato il perché lo abbia fatto
Tanti presumono che sia stato l’unico
Moltissimi altri credono che abbia salvato il popolo dal conflitto
Ma se lui stesso dice che non sapeva quel che era e con l’aggravante del aver paura della morte...non volendo abbandonar il corpo
Il mistero biblico è ben presto che risolto.
Era in constante ricerca, per capir che cazzo facesse su sto suolo.
Per me tutto questo è un mito, è finto e corrotto...
Come la doppia prova che doveva affrontar per esser immortale...mi sa da olio di ricino
Da non confonder che per chi esisteva a quel tempo, emanavan ordini perentori per farsi grossi...altro che diktatoriato moderno!
Pensate pure, che molti c’hanno ricamato sopra in questi secoli e millenni...perciò...
Comunque sia, ciao dea inanna e al suo albero huluppu…al serpente lilitu e ad anzu il pennuto...

State in quell'interno
O siete arrivati da oltre le cinture di quel limite freddo?
Non state raccontando che sia tutto finto questo?
Ammettete che non esiste lo spazio?!
Ed il tempo che state controllando?
Pensate che il popolo sia pronto
Oppur sapete che non lo sarà mai, perché lo imboccate voi...proprio in tutto...?
Senza aver fuga, senza nessun indugio o contraddittorio
In fondo sapete che i ragazzini ci crederanno
Ciechi dalla nascita...grazie alla mamma ed il babbo
L’espressioni condizionate ed esaltate da un mercato
Scarpe troppo grandi, per un bimbo piccolino...
Cappelli che non calzano bene all’aspirante spaventapasseri tedesco
Ingoiatore seriale di cazzi...di banane dure e bianche...che bello vederlo
Parlarci a tu per tu...hahaha...che razza d’endicappato...ooo!!!

Dalla padella alla brace
Non ci vuol molto nel determinarle
Le cervella, sparse sul parche
L’intestino pure.
Mi piace vedervi esanimi e cont!ro luce
Lo sfogo del mio cuore pulsante
La scrittura che contorce
Userò poche cartucce.
L’esperienze non portano a niente
Le storie son sparite con i grandi film...colossi di carcasse!
Mangiatemi ancora...bevete le linee consacrate
Pregate, per una morte irreale...

Son il gatto e faccio che cazzo voglio
Me ne vado in giro, perché non mi passa un cazzo!
Il nero o il bianco
Il rosso o il misto
Miagolio dell’amico
Il nemico, è pronto ad attaccarmi da dietro!
L’amor non esiste...c’è sol violenza e sottomissione nel rapporto
Chi dice che gli animali son amorevoli, sbaglia di brutto
Lo saranno quelli alimentati a croccantini e castrati...in cattività, dentro un loculo!
Il gatto, è un’altro...son io!

L’amico all’interno del sogno me lo aveva indicato
Ora che sento quel ticchettio
Uno due tre...parto
Partorisco senza feto
Demonio, che sviscera dal mio stomaco
E’ globuloso e tenero
Caldo e odoroso.
Il nemico invece, mi manda a fanculo
Questo lo avevo visto nella realtà del giorno
Lungo le strade trafficate della grande babilonia...era un ragazzo...
Ma veniamo al sodo
E fidatevi che non è un uovo
Ne un discorso a tutto tondo
Neppur un progetto predatorio e retrogrado!...
Mi spingo oltre al maligno
Oltre al pregiudizio
Oltre al tripudio
Oltre all’arbitrio.
Non esiston regole, quando diventi un lor strumento
Potrai sol deperire piano piano...a stenti ed urla morirai...sul cemento
A meno che il tuo stesso martirio non sia andato vano, per color che te l’han dato?!
Potrai giocar la carta della chiusura del contratto
Pagando un piccolo pegno...
I diavoli me lo hanno detto
Eran sol curiosi se lo riuscivo a terminare...e poi eccolo
Alzo il dito...svuotato dal male che avevo in grembo
Dentro il corpo...dentro l’animo
E ve lo regalo...ciao fratello...

Vivi per ubbidire
Esprimi emozioni perché non sai amare.
Vivi per uccidere
Esterni emozioni perché invidi enormemente.
Il modello devi seguire
Altrimenti non riesci a coesistere.
Deficiente alla radice
Stupido, perché lo hai imparato da militare...
Esplodi con altre mine impiantate nelle tue sinapsi fottute!
Sei un martire...ma non sei niente...sei una pedina come tante
Mandate a combatter, con la disperazione e la privazione
Che corrode le membra ancor vive...ma inferiori nel combatterle...
Per ciò, accetti questo dovere e ti fai saltare
E lo fai portandoti con te altre persone
Altre giovani creature
Per un potere ignobile
Che nemmen tu sai vedere...
Sei poi eretto come eroe...
Ma la tua energia sarà andata a chi ama le guerre e ne farà altra merce come te.

Siam all’interno dei bordi
Ma credo che già lo sapevate...se avete letto dei miei passati scritti.
Lo preciso, perché a me piace moltissimo rimanerci quì
Non perché son esotericamente masochista...hihihi...
Ho un contratto che ho stipulato con gli dei
Devo viver ancor un’altra esistenza su sti territori
Non posso andarmene ora, tornare alla mia casa originaria...magari...
Dovran passar altri decenni...forse un altro mezzo secolo...questo non l’ho calcolato mai...
Mi piacerebbe saper anche questo...ma meglio così!
Parlerò ancor, con chi capisca che stiamo in sti recinti
Dove demoni e angeli stipulano contratti falsificati
Spacciano sostanze e inquinano tutti i corpi
Con diserbanti e prodotti chimici...batteriologici...
La pizza me la mangio con gusto in ogni posto dova la facciano buona...giammai
Potrei farlo in qualche zona al di fuori del sessantesimo parallelo...sarebbero guai...

Quando viaggio in autostop
Faccio la piroetta e stop...
Altrimenti potrei cader all’indietro...anche se starò sempre al top!
Le macchine sfrecciano addosso ed il vento freddo lo sopporto...e mai pop
In cuffia?...fossi malato!...son pazzo e non me ne frega dei corn drop...
Ammiro chi lo faccia, come me...ma mi par non ci sian rivali?!...non lo chiedo all’app!
Accantono un po' il rap
E sorrido quando passano i vip
Anche se son sicuro che farò un flop
Me ne sbatto ulteriormente e faccio un’altro jump
Ogni minuto che passa sono sempre più pulp
Continuando integerrimo sullo stesso loop!

Registro quel modello
Lo immagazzino nel mio cervello
L’espando, come quando ballo davanti al giovane bidello
Che suona il brutal death, sporco e rozzo...che bello!
Son con le mie stronzate...le aprirò col chiavistello
Totalizzo i punti sullo schermo bianco di cristallo
Attuo la pratica della vociferazione e uso il martello
Lo sbatto continuamente con violenza sul campanello...
Disperso nel cercar un bordello
Incontro dio e lo sbudello!

Sei scudato e non ti sei scusato
Non m’importa che tu sia eterno
La totalizzazione del pensiero precedente non m’ha mai importato.
Cosa credi sia?...il mio io, il mio ego, il mio consumato vissuto
Con tutto il suo dramma...l’orgoglio morto e senza speranzoso attrito
Dato che tutto ciò non l’ho mai elargito con un sano e ragionevole sentimento...
Cazzo!
Vedo in te quell’ombra, che m'ha privato di tutto ciò
Dove la sento, quando entro nel buio cosmico
Riflesso su d’una strada, nel buio pesto...
Il collegamento di quel chiarire ce l’ho
Dov’è il tuo crudele angelo
Colui che intossica l’animo?
Non crederò mai ad un ex trionfatore, imprenditore...per me è già morto
Pace all’anima sua e che sia mortale o meno, non cambia il tratto dell’operato!
Amo l’odiar di chi non lo hai mai accennato
E di chi lo fa, ma si vergogna ed è intimo, silenzioso e timido
Hahaha...addio amico.

Respiro altro veleno
Ingurgito altro disdegno
Cerco di non esser rassegnato
E non controllo mai le rassegne...qualunque esse siano...
Dove l’arcobaleno vedrò
Pioverà a dirotto
E mi dirotterò
Finirò di vederlo sullo schermo
Non cercherò di riderci...senza facce tese e senza regali di malocchio...
Lo tratterrò nel tranquillo giorno
In fondo, è sol un po' di corpo...
Una volta ballava...ma ora è depositato nel vaso...
Quasi quasi lo getterò nell’oceano...?
Oltre il lato oscuro, anch’io danzerò
Trangugerò di tutto
O non farò nulla di tutto ciò!?
La febbre avrò ogni giorno
O sarò malato o morto
Non vedendo il viso
Il quadro storto
Lo spot riciclato
Che bello farlo!
Piango e risorgo...
Danzerò con l’eterno
In estate o in inverno
Al mio compleanno...
O nell’ipotetico buco
Perso...nel mondo nero...
Sarò il bianco...scenderò dal cielo...

Son un mazzetto di fiori
Son un quoziente, che stà a mirafiori
Son un fazzoletto di stoffa, con disegnati sopra dei fiori...
Son in un campo incontaminato, traboccante di fiori
Seppur stia tagliando legna e piova...di te, non mi scorderò mai!
La piovra dei ricordi
La piovra delle mafie criminali
La piovra, dei palinsesti televisivi
La piovra che mangio, riversata sulle spiagge...ecco gli avvoltoi!
La intravedo, maciullata dall’azione degli elementi
Ancor mi ritengo, d’esser qualcuno che porti dei bei sentimenti
Anche se a volte, potrei far trasparir l’insofferenza dei tradimenti
Andando giù duro, con l’esternazioni...in emozioni contrastanti!
Antitetici, a chi vive un’esistenza dentro quei mattoncini...dall’altra parte dei muri mentalizzanti
Avrò ancor forze e idee, per chi non vorrà accettarmi...se sol lor stessi, s’accoglieran nei lor primordiali istinti...

Son un cacciator e non un ricercator...
Provate a veder e non a sparlar
Indirizzate ben il mirar
Mi riuscireste a centrar!...?
Il corpo esanim sul freddo terren...inaridir
Ogni molecola della vita, che se ne stava per andar
Figur, che immergono l’ultimi istanti di quel viver
Com'onde impetuose...come cani affamati cader
Il cadaver
Il suo fetor
Non c’è niente da mangiar
Ed allor...che cazzo far?
C’è scarsità...dove andar a cercar?!
Il mantra del cibo, per esser più forti, è un error!
I paradigmi si cambian, con il conseguir dei cicli stagionali, annuali...silenziosi or
Con pecche sicure...ma di massiva energia...tenendo conto di chi ti potrà contrastar...
Mangiatemi ancor
Perchè avete questa fetida corruzion...è amor?
Per me è ipocrisia...all’interno d’una totalitaria magia da scardinar
Come ipocrita e vereconda falsità...fanculo al vostro ammiccar!

Dammi dell’alcol forte
Lanciami della pancetta in bocca...croccante!
Le pistole le tengo sempre nelle borse
Mi piace succhiar le tette!
In realtà questo lo facevo molto tempo fà...salvo le pistole
Lo vorrei far anch'ora...ma i tempi son più rigidi...mi spiace per voi donne...
Se fosse per me
Sarei sempre a farvi sorprese
A ber alcol...ballando nell’inferno delle incoscienze
Consapevole, che non mangerei più pancette.

Son in balia di correnti ascensionali
Son salito ad un’enorme quota, ottomila metri
Riscendendo completamente ricoperto di ghiaccioli
Sbattendo sulla dorsale anatolica...piena di vegetazioni
Colma di xerofile di stature e estensioni impressionanti
Camefite, geofite, terofite ed altri specismi endemici.
Individui bruni e dolicofeali
Ecco i miei avi
Dentro i venti
...Sui pontici...

Gli zoccoli, sento in lontananza arrivar
L’armatura pesante e farraginosa...come cader
Per terra notando molte impronte...sembrano esserci stati dei cavalli...forse per guerreggiar?
Oppur più semplicemente per duellar
O ancor perché si son radunati gruppi di cavalier
Radunati per pianificar qualche aggression in qualche città confinante...per magar
Saccheggiar tutti quanti...chi lo potrà saper????
In fondo, son in mezzo al nulla...in terra deserta e non son un disertor.
M’osservo le mani e vedo che ho dei guanti metallici...come il mio mental orecchiar...
Ero io quel cavalier!
Ero io ad aver fatto tutto quel casin sul terren!...o è un pensier aleator
Un’elucubrazion per cercar di ricostruir??
Dato, che era tutto destrutturato...per veder
Per capir
Per saper
Ero solo...il vento soffiava ancor
Il cavallo giaceva morto al mio fianco...e che far?
Le braccia e le gambe non riuscivo a muover
Ero immobilizzato e non cera soluzion per uscir
Poi...mi svegliai di sobbalzo dal letto e constatai, ch'era un incubo da non rifar...

Me lo domandavo del perché se ne erano andati via?
Era passato moltissimo tempo, mesi, anni...e poi eccoli di nuovo quà
Erano scappati perché cera uno zoo in cameretta mia
Venivano ogni tanto e di sporadica ciclicità...
Cera il nero, che mi guardava da dietro le sbarre della baracca
Cera il rosso, che fuggiva immediatamente quando mi vedeva uscir dalla finestra
Il bianco mi girava intorno, ad una distanza precisa
Quest’ultimo, attentamente, m’osservava...
Il pezzato verde e grigio ascoltava
Oltre a lor, cerano i demoni...fin all’alba
A notte fonda, mi davano dei messaggi ben precisi sul da farsi...ma poi nulla...
Scomparsi gli animali dallo zoo della cameretta.
Sei anni dopo...eccoli che scapparono di nuovo...cera sotto qualcosa?!...
Ora si scambiano ogni anno da circa sette anni...e qualcuno entra in cameretta.
Lo zoo è spodestato e me ne vado quando posso...a saetta!

Ho trovato qualcuno
Era maligno...dall’interno
Ma non ti dava quell’impressione di farlo o esserlo
Mentiva, per poi accoltellarti, alla fin del gioco perverso.
Mi differisco da questo
Non son di questo mondo
Come diceva un mio caro fratello ormai morto
Magari fosse ancor vivo...potrei farci un patrimonio.
La serietà, di color che voglion far breccia nel mondo
Cambiar lor, per cambiar il modo...ma nell’inconscio
In quel fetido lembo d’oscuro criterio maledetto
Primari,o a tutto quanto fatto nel suo vissuto
Con lo sguardo arido e freddo…attonito
Riverso in terra...come beccamorto
Supplicando per un perdono
Sconsolato e mortifero
...Eri tu uomo...
Pauroso
Mostruoso
Scarnificato dal passato!
Bruciante la tua anima, sullo sfondo
Nero e di calce iridiscente...spillar nel cosmo...

Son sempre con me
Solitario e sotto pelle
C’è...la gaiezza che mi sorregge
Distruggendo ogni attimo le barriere
Di color, che dicon che il rock non c’è!
Morte
Solitudine
Droga da consumare
Me ne sbarazzo per sempre!
Usate degli strumenti che potreste usar su di me?!
Rollerò ancor delle canne
E le farò come se non le avessi mai fatte...
Lo sballo non è importante
L’importante è essere
Battere
Urlare
Vivere!
La vostra destinazione
La vostra menzogna è da condannare
La vostra sorte, è nel palmo delle mie mani sante.

Meno di me...sei te
Meno di te, è la costituzione
Meno di zero...c’è sol l’inverno nucleare.
Mano che non sento più...non ho più niente da fare
Mani che m’acclamano, sol perché gli pago do spicci al bordo delle strade
Mani che non stringono nulla...solo invidie, stenti e disperazione pseudo ancestrale.
Meno male che non faccio parte di queste cose!
Mi rilascio sol quando sento metal sotto le casse
Mi metto a ballar, quando sento della sana tekno che spacca le casse sporche!
Mi metto comodo, perché so che tra un po' ci saran tanti, meno di me...
Mi sa che non li si conteran...troppo eccessive saranno le tariffe
Ma i centri di concentrazione saran fatti per trucidarle
Mentre queste, son le nuove guerre sociopatiche.
Mi piace non pagarle...per presto morire
Mi piacciano quelli scelti da me.

Ti si trova nei pressi dell’oceano antartico
Tutt’intorno alle mura di ghiaccio
Nidifichi nelle isole dell’oceano
Atlantico, indiano e pacifico...
Sei magnifico e mi piaci davvero tantissimo
Mi par che non ti vedano molto...solo di rado
Lo iucn, t'ha identificato come specie a rischio!
In fondo stai hai confini del sessantesimo parallelo
Isole falkland, capo horn, georgia del sud...e c’è dell’altro...
Nelle isole crozet, kerguelen ed heard e le isole mc donald...stai da dio!
Il sopracciglio nero che sovrasta il tuo cranio, è emblematico...misterico...magico...

Ogni giorno lo faccio
Son il suo messaggero
Ma non credo
Non pratico!
Ricordate che son d’un altro mondo?!
Universo parallelo
Zona del cosmo
Fuori controllo.
Le sembianze di plastica son il vestito che più amo
Il metallo mi calza ben...e mando a fanculo tutto quanto
Mi lascio a te dio...
Oro che cola nel pertugio
Il marron che scende dal culo
Questa è l’essenza dell’uomo!
L’horror, è sol un prodotto
Non ci guadagno un cazzo!
Il mago del mondo inverso
Nell’inferno riverso sullo specchio
Tribolazioni vedo ogni giorno e me ne sbatto
Lo dico a te...ti dono tutto…fanne buon uso
Ora...passo e chiudo...ciao!

Mi crogiolo sotto questo sole
Come una stella sul masso...in mare
L’anima lascio evaporare
Le bombe esplodon oltre il confine
Le immagini son sol fatte per aumentar quel terrore
Incubi di notte, per voi creature che ci credete...
Vorreste uscirne...ma siete perse
Le amanti tradite dalle finanze
Le mamme che parlano da sole
L’estinzione è imminente.
Guardate ancor un posto al sole?
Fecce di creature!...non sapete decidere
Lo fate sol perché c’è qualcun che vi stimola e v'incanala...senza conoscere...

Spostati da quel territorio, dobbiam edificarlo e farlo tutto nuovo
Eliminati da solo, collaborandoci con loro...brama l’oro plastificato!
Lavora ancor schiavo del consumismo...e chi si limiterà non sarà risparmiato
Le azioni portan sempre ad altre azioni...non ci avevate pensato?
Hahahaha...aspetto il momento giusto per definirlo
In fondo è la quarta volta che lo rivedo
E ho solamente 46 anni...e scrivo
Disegno...compongo...urlo!
Quel che so far bene è aiutar il prossimo
Ma non lo trovo?...lo cerco...ma non c’è!...e se lo trovo, poi cambia quasi subito...
Tutto è in evoluzione, in cambiamento
Tutto è in divenir e niente è assoluto
Quando parlo di quest’ultimo
Quando affermo il mio punto
E’ sol la valenza del rapporto
Non centra il mio vissuto
Ne il mio operato diretto
Non esiste più nel mio vocabolo
Non lo è mai stato...ero sol all’interno dell’illusion del capitalismo.
Da sedici anni porto avati questo mio evoluzionismo
Posto magnifico, seppur tremendamente pazzo
Si ha tutti contro e devi spiegargli il motivo!?
Ti guardan ancor con disprezzo
Non capendo un cazzo
Ma questo è il mio operato
Aiutar il prossimo!
Non collaboro con associazioni, fondazioni, governi o clero
Non faccio scuola e non pratico il sociale indottrinamento
Non porterò mai con me il sogno americano
Nemmen quello cinese o russo
Non lavoro per nessuno
Lo faccio sol per me stesso
Ma ancor adesso nessun mi da monete...e mi prende per il culo
Fraintende...come vuol il modello capitalistico insulso...mi licenzio...

Saltello sul sentiero
Scivolo lungo il fosso
Strizzo il culo quando cado
L’ordine mi chiama e lascio che m’insulti ancor addosso...
Non son rancoroso e nemmen russofono
Nemmen algebrico come l’israelitico
Me ne frego...ma lo faccio con criterio
Il senso compiuto di qualcun che ha visto
Conosce le bruciature del mondo fisico e si contorce ogni giorno
Con musiche astrali...in dolori lancinanti...per uscir dalle notti senza perdono
Quest’ultimo, non serve ad un cazzo, se non hai commesso un crimine verso ad uno stolto essere...un manichino!
L’inamidato bellimbusto
Il truce e brutale omo
Il prete protetto
Il cadavere, ho
Appeso il capo
Capò trucidato
E le corna alzo!
Faccio veder la corruzione dell’umano
Delle sue gerarchie fetide ed ormai fuori tempo
Dove si trova ancor lo spazio per ingabbiar chi ha creduto al finto massacro
Lo stesso baluardo di menzogne, che di corone ne ha da sfoggiar in ogni suo numero...lp81.

Mi lancio
Mi butto
Ballo di continuo
Muovo il culo
Muovo il teschio
Bell'è, esser senza controllo...
Sento il rintocco
Sento il lazzo
Budello stretto al collo.
Scrivo per lucifero
Strizzo il cazzo
Bordello!

Me lo fumavo
Me lo tiravo
Me lo mettevo nel cibo
Non m’importava di come lo usavo
Bastava averlo e stavo meglio
Poi...ad un tratto
In quell’attimo
Tutto cambiò!
Mi tirò su un'invisibile mano
Sentivo il mio corpo vuoto e mi vedevo dall’esterno
Ero in viaggio astrale e lo facevo sotto effetto d’oppio.
Vidi tutto dall’alto...al di fuori del cranio
Ero leggero e sentivo praticamente tutto
Ma mi vidi lì...il mio corpo in piedi...lentamente batter le mani per cercar di riprendersi e di nuovo...
Scesi di botto nel corpo
Schizzai fuori dal bordo
Camminai per quindici minuti...avevo già fatto 3 chilometri a piedi, nel fango e al buio.
Non potevo creder che avevo vissuto così a pieno?!
Lo avevo realizzato in quel momento!
L’oppio me lo ha donato
E da lì ho smesso...
T'amo...ad-dio...

Quello che ho notato era un forte disgusto
Ero all’interno d’un anfiteatro...situato su un colle medio alto
Il sol era in collegamento con la luna...ero in mezzo al tempio
La foto
Il cammino
I segni del combattimento
Il mammut squartato dall’uomo...brutalizzato
A sua volta da un’entità demoniaca...dannandolo.
Ero acidificato
Calcificato
Immobilizzato
Potevo veder tutto quanto
Era limpido come un lago dolomitico
Non mi è piaciuto vederlo...
Poveretto...

Eri così candida e soave
Dolce e tenera, come un petalo di fiore
Rose e papaveri...ciclamini e stelle alpine...
Vedevo tutto ciò com’una comune e vivida cosa da fare
Nella purezza, che li a poco avrei perso per sempre.
Ero sedotto da quella bellezza...non potevo farci niente
L’ho subita tutta quanta...la carne si lacerava...faceva male
Strinsi i denti e le dita...ero teso e stavo per svenire
Ma poi qualcosa mi scavò all’interno dell’essere!
Dal lugubre dormir in quelle illusorie linee
Dove il piacer non era altro che fine...
Al dir dell’amar un qualcosa senza consistenze
Le promesse, le delusioni, le mistificazioni erano sparite
Avevo trovato il controllo su quelle faccende infime
Avevo passato le debolezze
Ero all’interno dell’insidie
Mi sentivo molto bene...
Ancor adesso...sebben ne abbia passate molte altre
Diverse, contorte, brutali e assassine.
Ero la bellezza...in quelle scintille
La prima volta si scorda...e come...
Poi arrivano altre
E ricordatele bene
Che non le hai perse...

Niente è più come qualche anno fà
Son consapevole da molto tempo che era fuffa
Ed ora ci son le prove...ci son gli studi e le pratiche e non c’è nulla da fà!
La terra è piatta...
E l’afelio, è la distanza massima di qualcosa che è sulla volta
Non è distante dal sole...son solo delle date...è l’onestà
La disinvolta verità
Lo si dice sulle bibbie d’antica risma
E lo si professa per via verbale...tramandata di genia in genia.
All’esterno...fuori dalla distanza massima
C’è una leggera curvatura
Ma non quà!
Hanno paura di svelar questa realtà!?
I razzi scendon sempre a terra
La luna, è un riflesso e basta!
Sotto la nostra crosta c’è la terra cava
Da lì ci son passato...ero ancor energia akaschica
Ho visto e testato quella funzionale terra sotterranea
E poi quando mi son incarnato quà
Hahaha...stavo come un pashà.

Ti schiaccio nel cranio quell’ascia!
Non scherzavo, quando t’ho detto che t’era impossibile spostar la grana...
Sei d’un altro stato...sei lontano dal capir cos’è l’europa!
La criminalità ti stà distruggendo e la tua ragion impazzirà
L’odio ti sovrasterà
Ti renderà succube della tua stessa superiorità!
Non riesci a capir e a veder...ma prosegui pur la tua prefabbricata vita...
Vivi nel passato...come se fosse ancor attiva la loggia...
La russia, non è tua amica
Vuole che tu spenda la cartuccia
Per la sua fedele ed arida malizia...centralizzata da un secolo in america...

Sei dentro il lor grobo virtuale
Sei all’interno d’un rinoceronte
Sei come una poliestere...
Un comico politico demente con la fissa per l’economia verde...
Non potrai aver potere e sarai in balia di poteri più forti di te
Non saprai cosa fare e sarai inerme...
Questo è l’mmaginario sorprendente!
E’ come quando qualcuno ti dice che devi azzerar le tue conoscenze
Lo devi far perché è la scienza che te lo teorizza...ti martella la mente.
I simboli della mente
I loculi delle coscienze
I simbiotici credi nelle tracce
Sottocutanee...sotto le membrane
Umide le insidie...umide le amanti che.....

Il grasso t’uccide
Il grasso devi mangiare
Il grasso che crea malattie
Mangiati ancor qualche maiale!
Cibati di cibi preconfezionati e pieni di tossine
Gli ogm son solo la punta dell’iceberg...c’è altro sotto il livello del mare.
Le pance escono e le suono come pelle d’animale...seccate forse
A meno, che qualcun mi dia un pugno dritto in fronte!
Non mi piacete
Nemmeno me a voi...siete contente?
Siete pronte a subir il dramma del futuro presente
Oppur ve ne state ferme lì a subirle passivamente??

Il plasma ti modifica il genoma
Il plasma di disintegra la molecola
Il plasma ti cambia il sangue...lo altera
Tutto nero vedo intorno…ecco la guerra
Il cosmo, è solo un sogno ed ora che si fa?
Tradir chi t’aveva aiutato è una cosa da villani...erigersi la fiamma sulla testa!
Non confondiate che sia tutto finito...dovrà ancor cominciar tutto...lei t’aspetterà!
Confessa ogni pregiudizio, ogni crimine inverso, ogni delinquenza
Sacrificati per aver libera l’anima
Dona il tuo liquido alla stella...putrida mammella
Morditi le ossa spolpate dalla sostanza cancerogena
I dottori non ti potranno più curare...sarai da sola...
Come farai nella tua confort zone a volar ancora
Come farai a spender le tue monete senza corona??
Come potrai veder i botti di babilonia...attaccato alla poltrona...?!

Elimina le menzogne
Dissolviti nell’etere...
Questa essenza non c’è
Non continuar a plasmartela sulla tua inutile esistenza...sei cosciente
Dei risultati d’un’umanità fottuta...buchi di voragine, nel corpo in putrefazione.
Lo sento a pelle...a distanza...è evidente!
Per me succhiarvi il sangue non vale niente
Uccidete, per esser illusivamente vestiti di potere...
L’occhi guardo...dentro di te
Sento pulsar le tue vene
Sò che ti piacerebbe
Non c’è in te!?...
Me le cambio come e quando voglio...m’è naturale!
Son qua che ve le scrivo su d’un blog, che le attua in ogni istante
Invoco il linguaggio...nel cerchio, che non potrà aver più pace...

Mi rilasso e mi lascio andar nel sonno
Inizio a veder qualcosa all’interno di quella macchia...lì sullo sfondo
Da bianca a nera...da viola ad arancione...ricordo ora qualcosa di emblematico
Riguarda il mio passato
Riguarda quello che non ho raggiunto...
Non lo avevo più pensato
Lo avevo del tutto asportato
Invece ora m’è venuto...sul lembo d’inizio del sogno.
Le corse non servono
Le gare nemmeno
Sento il brivido che m’attraversa il corpo
Esco...e vedo quest’ultimo che si dimena tutto quanto
Lascio che succeda tutto quanto e poi, mi dico, rientrerò...?!
Le vene si stavano ingrossando
Certi punti del corpo stavano fumando
Stavo implodendo!
Pensavo anche se lasciarlo quel corpo
Se sarei ritornato dentro ad esso avrei dovuto percepir molto dolor...viver isolato!
Il fantasma è andato via da molto tempo
Da quel momento in poi, le origini che avevo, s’eran azzerate per sempre...e l'avevo visto...
Ora lo so…

Il calibro è grande
Le colonne son finte...
C’è chi spaccia per sopravvivere
C’è chi uccide perché è nelle dualistiche eredità.
La bruma del vecchio che sponsorizza la fredda birra
Sò che non centra un cazzo questo, ma ve l’ho scritto perché non dev'esser una scusa.
Sapete che amo moltissimo la mia parte oscura
Perchè con essa, posso tramutar ogni cosa.
Datemi la malattia...la muterò in felicità
Datemi la rabbia...la muterò in gioia
Datemi un proiettile...sarà salamoia
Come coperta per una buona gallina
Due ali...due sintomi...senza nessun perché...chi è questa quà!?

Lo stato profondo sezionerà tutti voi
I servizi che ne fanno capo, distorceranno i vostri conti correnti
Correntistici sol per degli alimenti inquinati
In fila, per dei sieri meravigliosamente unici
Sia a destra che a manca, non cambiano l’intenti!
La croce è eclissata...ci son aghi
Crolleranno i governi
Democratiche repubbliche senza dei
I kazari lasceranno la fiaccola hai potenti israeliti
Vedremo se riusciranno a ricalibrar l’intenti predatori?!
Ho visto che l’oscuro domani arriverà...non gliene frega un cazzo di voi
Che siate ricchi o poveri
Che siate belli o brutti
Che siate buoni o cattivi
La morte è con me...non con voi.

Da sopra quella chiesa...ecco che s’erge una collina
L’oratore prova disprezzo per quella marmaglia
Spregia quell’idioti...e insulta la razza
E’ un’ucraina...o forse è russa??
Mettiti sui covoni...usa la paglia
Usala per coprire le piante nei giardini...non si sbaglierà
Dato che le patate, i cappucci, le zucchine saran al sicuro per una data istanza.
Non sarai anche te un uomo di paglia?
Obsoleto, come un ciuffo che va ora di moda
Vedrai sul tumulo della collina
Lì in cima
La cresta

Sei tu, una cosa estranea a me
Vieni che ti conosco...non aver timore...
Vorrai succhiarmi il sangue e darmi delle malattie
Avanti...non avrò paura di te...
Se tanto vuoi...potrei accudir le tue volontà e lasciarti per un po' in pace?!
Donami l’urlo che tanto alludevi…non puoi voltarti ora...sei qua per me!
L’apice della viltà non è in te
Sei pura come neve chimica sciolta al sole
T’inghiottirò finché avro...e ti darò pace
Il mio profondo amor per te è enorme
T’accolgo in ogni dove...sei pallottole
Sei lame
Sei zecche
Sei legne stagionate
Sei ferri roventi...perforami la carne
Fammi sentir cosa sai fare
Dilaniami le membra fisiche
Vedrò più in là...non preoccuparti per me
Tè, però...sarai forte...lo farai per me
La volontà, sarà in te!

Qualche giorno fa volevo mettermi nudo e cospargermi di feci dei cessi del centro sociale in cui stavo...
Ero tremendamente infastidito
E l’ho esternato ad un’amica...in realtà no!
Non è un’amica...ne una buona conoscente...intelligente nemmeno
Ma almeno m’ascoltava e cera uno scambio verbalizzato.
Mi disse che se volevo farlo lo dovevo fare...ma poi mi guardava con quell’occhio nero!
Vedevo la folla che traboccava dal palazzetto
Sentivo il punk marcio
Lo sporco dentro
Mentre registravo
Mentre conversavo
Mentre leonardo, mi disse che cerano gli arturo sul palco!
Lei s’allontanò e non la vidi più...non era in grado di star in quel luogo
Non ci salutammo.
Arrivai fin in fondo e iniziai a pogar col mondo
Con chi era fottutamente sudato
Con chi era lì, m’abbandonai del tutto!
Cera a chi non piaceva...non saltava...ma vattene a fanculo cazzo!
Cazzo ci fai qua?...fai come quella tipa...vattene nell’immediato
E se non lo farai, ti sputerò sul muso...cosa che ho fatto!

Oggi era più caldo, lo ammetto
A confronto di tre giorni fà...senza dubbio.
Cera meno uno, dal giorno più freddo di maggio
Era il natale primaverile...un posto del post compleanno
Sembra sian passati mesi...ma invece era l’altro giorno.
Subito dopo, iniziò a piovere a dirotto
Ma mi misi sotto un albero al riparo
Ero dedito a spelar i rami...stavo da dio
Mentre pensavo...
In paese sentiranno molto quest’acquazzone...io no.
Il vantaggio dell’esser collegato al tutto, è che capisci, quando c’è lo scirocco
Perciò sai che non ti farà un enorme danno
Anzi...ti divertirai anche se sarai bagnato...
C’è chi starà in un posto caldo
In mezzo al deserto...
Me ne sbatto
Son anfibio.

Lo ammetto anche questo
Non mi piace mangiar di primo mattino
Di solito lo faccio due ore dopo che mi son svegliato
Ma in fondo a voi che cazzo ve importa...siete assuefatti dal pagliaccio sul social del cazzo
Date più attenzioni a chi non merita un cazzo
Non le dareste mai ad un povero negro in mezzo alla via stretta del vostro abitato del cazzo!
Direste:..."trovati un lavoro"
"Vattene da qui...sei uno sporco nero"!
E’ altisonante che i gesti siano così truci quando basterebbe ben poco...
E ridetemi in faccia voi che avete il macchinone lucidato
Mandatemi a fanculo voi ben pensanti della domenica...color che si piegano
Appena gli dicono di mettersi in riga per pagar la tassa...metter il mattoncino
Cooperar con la guerra del genocidio...così mangereste meglio o no?!
Su dai...mangiateci sopra un boccone...pancetta...cappuccino
Andate a cagar!...il vostro organismo è in cancrena come il vostro status quò!
Non lo avete capito
Nemmen inteso??
E pensar che siete rispettabili, ben vestiti e profumati...alla moda e con un ottimo lavoro
Su dai...mangiate ancor un cornetto…è l’italiano che lo ha inventato!
Io alzo le corna perché ho il metallo dentro
Non mangio e non cago il cazzo a nessuno
E voi sul tubo?!

Portami na birra amica mia
Voglio che mi si rovesci in testa la bollente cera
Mangiarmela tutta quanta
La brillantezza, si vede dalla mossa!
Mi par che sulla strada non ci sia più questa scioltezza
Mascherati colmi d’immondizia
Mi dicono di farmi la patente...le leggo le labbra
E mi mandano a fanculo perché mi sporgo sulla strada stretta
Ecco il geno-ci-dio che vedo ogni volta
Ecco lo sfregio alla vita
E’ sol vostra
Oscena!
Non centro con questa merda
Non ci stò all’interno...lo faccio sol perché ho una mèta
La mente mi dice che è sbagliata
Voi mi dite che è la legge prestabilita
Fanculo le agende...i semafori...l’allerta!!!
Son meteoropatico e non me ne frega un cazzo della vostra mentalità corrotta
Mi berrò dieci ombre per sua maestà
M’ubriacherò perché mi sento sola.

Quest’anno devo piantarla
Che pensate...mica la marjia...
Parlavo dell’edera
Sento che son troppi anni che è in questa stanza
S’arrampica...ma non la trova
Ed ogni tanto s’ingiallisce la foglia
Anzi...in questo mese di maggio lo fa spesso...e gli do la giusta acqua
Credo sia il cambio dell’energia, che è in atto sulla terra...
Stanno arrivando delle onde, da sotto terra
Esploderanno in aria...ma non saran fuochi d’artificio...sarà...
Chi lo sa?
Una creatura notturna
Qualcosa che non ha più la sua linfa...
Devo portarla in natura
Devo farlo...il ciclo del sette è ormai concluso da un mese...ma non so dove metterla?
Terrò una parte di te nella mia cameretta

Entra nei vostri conti
Entra nei vostri profili
Entra nei vostri sentimenti
Non potete preveder ciò che farà...siete succubi
Neofiti dei mondi virtuali
Usate visionari visualizzatori
Comprate prodotti senza marche...li rivendete hai grandi nomi
Muovete capitali senza dar tracciamento...mentre saccheggiate i popoli interi
E pensar che in america la generazione zeta risparmia più per degli eventi
Altro che crisi...altro che importanze economiche, famiglie, tasse e figli
Fanculo tutto questo!...e quando vi priveran di tutto, sareste felici
Non avreste niente, ma sareste contenti
Andrà tutto bene amici...
Entrate...sareste indottrinati dalle intelligenze artificiali.
Continuate così amici miei
Sareste carne fresca e donereste l’energie che i poteri forti han già costruito per voi
L’energia siete voi...

Son come una pallottola che viaggia a duemilanovecentosedici chilometri all’ora
Perforo ogni cosa capita
Il sangue gocciola...
E poi mi dite che scrivo sempre cose brutte, per forza
Come si fa a veder qualcosa di positiva essenza
E’ tutto terror...guerra!
Video giochi per dei bimbi in ormai senile demenza
Vaccinati...flashati dagli schermi...mangiando spazzatura!
Risvegliatevi, che ormai non più si pranza
Che la separazione, non esiste in realtà
Superate l’oltre stesso e vedrete che sarà la nuova realtà
E’ l’unico modo...l’unica scelta sensata...
Non seguite me o dio...fatelo con la vostra d’intelligenza
L’arguzia si nota dalla profondità e non dalla sensibilità.

Son passato, dall’incirca quattro mesi, in una condizione evoluzionistica unica!
Son passato molte volte in mezzo alla casistica
Ma diciam che ho sempre adottato una condotta
Basso profilo e non romper il cazzo a creature di dubbia santità
Sanità
Civiltà
Onestà.
Come si può individuar questa cosa?
Semplice...starsene fuori dalla concentrazione cittadina
Star senza un lavoro...senza partita iva...
Come nell’autostop...bisogna pesar il corpo e le dita
Salutar quasi sempre e sbattersene altamente dell’ora!

Se l’ho trovato io potreste farlo anche voi
Non è molto difficile...è anche per neofiti
Sembra impossibile...ma basta applicarsi
Ho visto handicappati farlo con gesti disinvolti
Malati terminali non arretrar, per acquisirli...
Son dei raggi... 
Magnifici corpi
Astri, su mondi lontani
E nel buio li troverai...
Son dei codici
Senza numeri
Non son dei geni
Ma nemmen dei codardi...
Mollatevi dai vostri rapporti
E’ tutto tossico al giorno d’oggi
Collaborazionisti
Azionisti!
Son immagini distorte da dei basici programmi
Da degli effetti d’obbiettivi vecchi quanto una fuji del duemilasei...
Andateli a vederli sugli schermi
Andateli a comprarli nei portali
Andate a subirne gli effetti inutili

L’amor duraturo non l’ho ancor trovato
Un amico m’ha detto di non innamorarmi mai...ma io
Gli risposi che lo faccio ogn’istante...ogni momento in cui ne sento il bisogno.
Mi chiamano rana dal diciottesimo anno
Ho salvato il credo che non avrò
Ma cosa stò dicendo?
Dai ranocchia...ti voglio!
Mi piace ancor questa cosa...amami di nuovo!
Sò che lo potrai far di nuovo...
In realtà nulla è così...tutto è ex novo
Rimodellato per un bene di consumo...!
Affrettano il concepimento o lo distruggono da dentro
Così per quest’ultimo si dovrà far il parto assistito!
Non posso vederti diverso da me...mio caro
Altrimenti non avrei amato quel corpo
Quell’atto magnifico...come un sogno...
Saltami addosso
Dammi n’altra bollicina sul mio naso
Voglio sentir quel gracidar ancor n’attimo...

Nel buio sentii un verso strano
Dei rami spaccarsi...non ero solo?
Non mi son agitato e ho preso consapevolezza...ero da solo...
Un’animale non t’aggredisce mai in un posto del genere...di vita arido...
Una volta, urlavo per sconfigger la mia paura del buio
Ma da moltissimi anni ci canto...parlo o stò in silenzio...
Mi ricordo quando quei boschi erano bruciati...si notavano...
Eran in controluce...come immagini iridescenti, scarne di color...in vetriolo
Il ciel era bianco opacizzato...lattiginoso...
Quel tempo dura tutt’ora...è un dato
Che di fatto il fato, m’ha indicato.

Ogni anno ne faccio una
Ogni mese ne faccio na minuscola
Ogni giorno mando una lettura
Ogni tanto c’è na sciagura
E quando voglio, festeggio la mia avventura riuscita.
L’emozione è di prim’ordine...è una conquista
Pensateci bene...le azioni son una sorpresa
Ma quello che s’evince, che nulla è a caso ed è tutta na stronzata!
Parlo di chi non vede sotto i veli dell’immonda bestia
Bisogna impossessarsi d’ella e farsela amica
Non trattarla male...e un po' accudirla.
Recupererò una bambola
Ci metterò all’interno una bomba
Poi la regalerò ad una bimba...
Quelle della nobiltà
Hahahaha!!!!
Non pensiate che mi congeda
Sò cos’è la settima frattura della società
Ma la si vedrà tra molti decenni...forse secoli...io non sarò più quà
Ma nemmen l’odierna umanità...ne quella futura…
In realtà esiste già
La finisco quà!

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